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07 Gen

Le Top 10 del 2020 dello Staff di Allaroundmetal.com In evidenza

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Puntuali - almeno stavolta! - come ogni anno arrivano le varie Top 10 del nostro staff. Come sempre, vedrete un gran numero di titoli in una serie di liste ogni anno sempre più eterogenee, ma molti dei dischi sono stati scelti da più di un collaboratore, tanto che abbiamo potuto stilare una sorta di classifica.

Ebbene, secondo lo staff di Allaroundmetal.com, nel 2020 il Disco dell'Anno - e di larghissima misura, tra l'altro - è stato il capolavoro Avant-garde/Technical Death "Stare into Death and Be Still", dei neozelandesi Ulcerate. A seguire sul podio "City Burials" dei leggendari Katatonia e una sorpresa tutta italiana al terzo posto, "Nemesis" degli SkeleToon. Ma eccovi almeno le prime dieci posizioni, prima di passare a quelle singole dello staff.

1. Ulcerate - Stare into Death and Be Still
2. Katatonia - City Burials
3. SkeleToon - Nemesis
4. Dark Tranquillity - Moment
    Paradise Lost - Obsidian
6. Anaal Nathrakh - Endarkenment
7. Trick or Treat - The Legend of the XII Saints
8. Fates Warning - Long Day Good Night
9. DGM - Tragic Separation
    Auðn - Vökudraumsins fangi

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Ninni Cangiano

1. Skeletoon - Nemesis
2. Temperance - Viridian
3. Edran - Clockwork Overture
4. Primal Fear - Metal Commando
5. Testament - Titans of Creation
6. Terra Atlantica - Age of Steam
7. Trick or Treat - The Legend of the XII Saints
8. Helion Prime - Question Everything
9. Them - Return to Hammersmoor
10. Wings of Destiny - Ballads

Il 2020 sarà ricordato come uno degli anni peggiori della nostra vita, tra pandemia, crisi economica e la morte di tanti personaggi illustri. A livello musicale, nonostante tutto, ci sono state moltissime ottime uscite, tanto che è stato difficile creare una scaletta di soli 10 titoli (ne ho eliminati almeno altrettanti che meritavano un posto!). Senza ombra di dubbio il primo posto spetta agli Skeletoon con il loro meraviglioso “Nemesis”: un disco completo sotto ogni punto di vista, semplicemente perfetto. A ruota seguono i Temperance con “Viridian”, altro disco incredibile, in grado di catapultare la band italiana tra i big della scena internazionale. La terza piazza spetta proprio ad una scoperta dell’ultim’ora, gli Edran con la loro opera in metal intitolata “Clockwork overture”, uno dei migliori debut album ascoltato da tanti anni a questa parte!

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Daniele Ogre

1. Ulcerate - Stare into Death and Be Still
2. Anaal Nathrakh - Endarkenment
3. My Dying Bride - The Ghost of Orion
4. Katatonia - City Burials
5. Sólstafir - Endless Twilight of Codependent Love
6. Auðn - Vökudraumsins fangi
7. Wolfheart - Wolves of Karelia
8. Inno - The Rain Under
9. Of Feather and Bone - Sulfuric Disintegration
10. Nibiru - Panspermia

Un po' di dubbi sul resto della "classifica" (spiace aver lasciato fuori gli Shores of Null ad esempio), ma ben pochi sui primi tre: gli ultimi lavori di Ulcerate, Anaal Nathrakh e My Dying Bride, quale per un motivo quale per un altro sono stati nelle mie personali scelte i migliori in assoluto; tra incredibili capolavori da ascoltare e riascoltare... In particolare "Stare into Death and Be Still" della band neozelandese che potrebbe letteralmente segnare la storia.

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Federico Orano

1. H.E.A.T - Heat II
2. Sacred Outcry - Damned For All Time
3. Kansas - The Absence Of Presence
4. Magnum - The Serpent Rings
5. DGM - Tragic Separation
6. Fates Warning - Long Day Good Night
7. Stryper - Even The Devil Believes
8. Armored Saint - Punching The Sky
9. Falconer - From A Dying Ember!
10. Stan Bush - Dare To Dream

Volge al termine un'annata ricca di buoni lavori ma con un solo disco capace di elevarsi sopra tutti; l'unico capolavoro che verrà ricordato negli anni a venire è l'hard rock irresistibile dei soliti H.E.A.T. In un anno debole per il power metal vincono negli altri generi le band storiche con la classe di Kansas, Magnum, Fates Warning, Stryper ed Armored Saints, ma colpisce anche il debutto dei greci Sacred Outcry.

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Gianni Izzo

1. Avatar – Hunter Gatherer
2. Majestica – A Christmas Carol
3. Dark Tranquillity – Moment
4. Falconer – From A Dying Ember
5. Trick Or Treat – The Legend Of The XII Saints
6. Alogia – Semendria
7. My Dying Bride – The Ghost Of Orion
8. Ensiferum – Thalassic
9. Paradise Lost - Obsidian
10. Isenmor – Shieldbrother

Medaglia di bronzo ai Dark Tranquillity che, seguendo più o meno lo stesso schema dei Paradise Lost, ma con più convinzione, sfornano un album che riassume al meglio i sound a cui ci hanno abituato negli anni, da quello più aggressivo a quello più melodico e dark. “Moment” è un ottimo equilibrio tra rabbia e poesia, forse di mestiere, ma un mestiere riuscitissimo. Medaglia d’argento ai Majestica. La band, da poco alla corte della Nuclear Blast, riprende il classico natalizio di Dickens e lo trasforma in un ottimo disco pieno di orchestrazioni, cori, virtuosismi chitarristici, in un perfetto mix tra materiale originale e incursioni nelle melodie natalizie. Un po’ come i Trans-Siberian Orchestra, ma in versione super dopata. Unite i Nightwish di “Imaginaerum”, i Rhapsody più power oriented, e gli Helloween, immergeteli in una colonna sonora scoppiettante da blockbuster e vi potete fare un’idea di “A Christmas Carol”. Medaglia d’oro ai simpatici “psicopatici” Avatar. Il loro “Hunter Gatherer” è sicuramente l’album più compatto che abbiano fatto fino ad oggi. Manca forse una “House Of Eternal Hunt” o gioielli simili, e c’è una “Colossus” fin troppo Mansoniana, ma il disco mostra una varietà di stili e mood fantastica, tutti gli altri brani sono qualitativamente esaltanti e sopra la media. “Hunter…” è il disco che ho ascoltato più volte e con più gioia in questo disastrato 2020.

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Corrado Franceschini

1. Motorhead – Ace of Spades Deluxe Box Set
2. Bonfire – Fistful of Fire
3. Kalevala HMS – If We Only Had a Brain
4. Old Bridge – Bless The Hell
5. Airforce – Strike Hard
6. Zakk Sabbath – Vertigo
7. Pino Scotto – Dog Eat Dog
8. Phil Cambell and The Bastard Sons – We’re The Bastards
9. Doro – Magic Diamonds – Best of Rock Ballds & Rare Treasures
10. Racket – Open For Stud

Nonostante un forte ricambio generazionale e molte sorprese provenienti dall’ambiente underground, nella mia Top Ten spiccano nomi, stranieri e italiani, che sono in giro da parecchio tempo. Ad aggiudicarsi il primo posto sono i Motorhead con il lussuoso box del classico disco “Ace of Spades”. Più che la musica, in questo caso, è stata la confezione ricca di gadgets a convincermi e a dare una spinta al terzetto capitanato da Lemmy verso la pole position. Se al secondo posto si piazzano gli immarcescibili alfieri dell’Hard Rock melodico: i tedeschi Bonfire, al terzo potete trovare una formazione italiana, di Parma per la precisione, che mi ha convinto grazie a un blend di musica originale.

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Luigi Macera Mascitelli

1. Ulcerate - Stare Into Death And Be Still
2. Anaal Nathrakh - Endarkenment
3. Auðn - Vökudraumsins Fangi
4. Of Feather and Bone - Sulfuric Disintegration
5. Benighted - Obscene Repressed
6. Wolfheart - Wolves Of Karelia
7. Katatonia - City Burials
8. Sólstafir - Endless Twilight of Codependent Love
9. Dark Tranquillity - Moment
10. Sylosis - Cycle Of Suffering

Nonostante la pandemia abbia fermato le esibizioni live, lo stesso non può dirsi per le produzioni che sono state tante e di altissima qualità. Tra grandi ritorni, ennesime conferme ed interessanti rivelazioni, salutiamo -o forse, per meglio dire, mandiamo a quel paese- questo pazzo 2020 e speriamo che il 2021 ci permetta di tornare a vedere i nostri gruppi preferiti dal vivo. Di seguito il mio commento alle prime tre posizioni. Medaglia di bronzo per gli islandesi Auðn ed il loro terzo album, forse la più grande rivelazione in ambito atmospheric black metal degli ultimi dieci anni. Un capolavoro di ineguagliabile potenza evocativa, disperato, cupo e glaciale come una mano scheletrica. Quando l'arte si spoglia del tutto fino ad annichilire se stessa: questa è la massima espressione del sentimento e della passione. Non ci sono aggettivi per descriverlo, ma solo la bellezza del nulla. É possibile unire black metal, grindcore, industrial ed epic metal? Certo che sì con i leggendari Anaal Nathrakh. Giunta al suo undicesimo album, la band inglese non ne vuole proprio sapere di cedere il posto e ce lo dice con un lavoro di una magnificenza, grandezza e violenza sena eguali. A coronare questo tripudio c'è la sempre garanzia Dave "V.I.T.R.I.O.L." Hunt alla voce. La sua è una performance da encomio con delle parti in clean vocals che sfociano addirittura nel power metal per quanto sono possenti. Un lavoro talmente ricco e sfaccettato che vi conquisterà sin dalla prima omonima traccia. Medaglia d'argento meritatissima. L'album dell'anno non poteva che essere il loro. Il trio neozelandese è IL futuro del death metal, non c'è storia. Ogni produzione è avanti di almeno dieci anni rispetto a tutte le altre ed ogni volta si arricchisce di elementi sempre nuovi. Giunto dopo quattro anni, il qui presente "Stare Into Death And Be Still" è l'avanguardia fatta musica in cui la finezza e perfezione del technical death si fondono con delle atmosfere sulfuree ed apocalittiche. Ogni punto di riferimento si scioglie dinanzi agli Ulcerate e in un attimo si viene trasportati in una dimensione astrale lontana anni luce. Ad oggi non esiste una band superiore a questa. Da qui in poi c'è solo da imparare.

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Virgilio

1. Fates Warning - Long Day Good Night
2. Imperial Child - Compass Of Evil
3. Elegy Of Madness - Invisible World
4. Sometimes We Make Music - Trail Of The Fallen
5. Monumental - Purification
6. Vision Of Atlantis - A Symphonic Journey To Remember
7. Celestial Season - The Secret Teachings
8. Communic - Hiding From The World
9. Sapphire Eyes - Magic Moments
10. Pattern-Seeking Animals - Prehensive Tales

Un anno sicuramente particolare, ma non sono certo mancate le nuove uscite. In evidenza quest'anno tra le varie release, ci sono certamente i maestri del progressive metal, ma sul podio inseriamo anche una band che ha debuttato quest'anno con un bel disco, gli Imperial Child, insieme a una band italiana, non particolarmente famosa ma con una carriera decennale alle spalle, che ha pubblicato un album davvero notevole, che speriamo non sia passato inosservato.

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Massimo Giangregorio

1. Metal Church - Classic Live
2. Raven - Metal City
3. Agnostic Front - Get Loud!
4. Cro-Mags - 2020
5. Marthyr - Fire of Rebellions
6. Incursion - The Hunter
7. Cruentus - Fake
8. Another Cross - Crawl
9. Vampyromorpha - Herzog
10. Gunjack - The Cult of Triblade

Metal Church: un album imperdibile, destinato ad entrare di prepotenza nell'Empireo dei migliori live metal di sempre. Raven: un grandissimo, attesissimo ritorno di uno dei power-trio seminali del metallo, fin dai tempi della NWOBHM. Agnostic Front: altro come-back di fuoco di una delle bands apripista dell'hardcore mondiale, inossidabilmente giunta fino ai nostri giorni.

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Anthony Weird

1. Draconian - Under a Godless Veil
2. Ulcerate – Stare into Death and Be Still
3. Paradise Lost - Obsidian
4. Vader – Solitude In Madness
5. Primitive Man – Immersion
6. Ingested – Where Only Gods May Tread
7. Cytotoxin – Nuklearth
8. Katatonia – City Burials
9. Necrophobic – Dawn of the Damned
10. Defeated Sanity – The Sanguinary Impetus

Come può una band così "statica" e coerente con la proposta musicale che li caratterizza, risultare così ispirata e coinvolgente 26 anni dopo il debutto?! "Under a Godless Veil" ricalca gli stilemi tipici a cui i Draconian ci hanno abituato dopo tutti questi anni, un misto di Doom, Gothic, Death metal e spruzzate qua e la di ciò che serve al momento, principalmente progressive e black metal, eppure questo album risulta fresco e innovativo, capace di sprigionare una grande potenza creativa e compositiva, pur restando fedele a se stesso. Da non perdere.

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Marianna

1. Ozzy Osbourne – Ordinary Man
2. Kanseil – Cant Del Corlo
3. Myrkur – Folkesange
4. Katatonia – City Burials
5. Trick or Treat – The Legend of The XII Saints
6. Igorrr – Spirituality and Distortion 
7. Alestorm – Curse of The Coconut
8. Finntroll – Vredesvävd
9. Ensiferum – Thalassic
10.  Enslaved – Utgard

Questa speciale top 10 di questo (ahimè) strambo 2020, comprende titoli spesso distanti ed in contrasto da loro. Il mio gusto personale segue generi musicali che, come vedete, spaziano dal Folk, al Hard Rock, passando per il Power, fino a raggiungere l’apice dell’Avantgarde. In vetta non poteva mancare il Principe delle Tenebre: Ozzy Osbourne. Torna a far parlare di sé con un disco avvincente, ricco di ospitate e dai toni più pacati. Un disco adatto più ad un pubblico open minded, che spazia dal Metal al Rock commerciale. “Ordinary Man” si guadagna la pole position non solo per l’interessante sound, ma anche per il grande peso dell’artista che vi sta dietro. Gli anni passano pure per Ozzy e, forse, questo potrebbe essere l’ultimo lavoro dato alle stampe: perché perderselo? Essendo una estimatrice della scena italiana, nella mia classifica non può mancare qualche bands nostrana: i Kanseil. “Cant del Corlo” è un lavoro interessante non solo per il ricercato concept sulla caducità della vita umana, ma soprattutto per il sound Folk acustico, il quale lascia poco spazio alle virate Black e Death. Un album che mi ha colpito per il forte richiamo alla tradizione e per la ricercatezza con cui il gruppo scandaglia l’animo umano; adoro i Kanseil, la loro passione e l’impegno che ci mettono nel raccontare delle proprie radici. Sempre sul genere Folk, al terzo posto troviamo Myrkur con “Folkesange”; un lavoro lontano dalla cupa discografia Black Metal dell’artista che, però, spicca per la sua raffinatezza stilistica. Un album che, come scrissi nella relativa recension, visto l’attuale periodo risulta essere una boccata d’aria per lo spirito. L’ascoltatore intraprende una esperienza trascendentale che lo porta a contatto con la Natura, sempre attraverso melodie eteree e raffinate, ben rese mediante l’utilizzo di strumenti tradizionali. Sebbene il 2020 sia stato un anno abbastanza complesso, ci ha regalato delle notevoli uscite musicali, frutto della dedizione e della bravura di tanti gruppi. Nonostante il duro periodo che ha colpito a brutto muso la scena underground e non, la voglia di non mollare e non arrendersi ha dato vita ad interessanti progetti, collaborazioni, concerti streaming ed album, forti di un futuro migliore perché…
The show must go on! 

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Enzo Prenotto

1. Enlsaved - Utgard
2. Regarde les Homme Tomber – Ascension
3. Oranssi Pazuzu – Mestarin Kynsi
4. Triptykon – Requiem (Live At Roadburn 2019)
5. Lunatic Soul – Through Shaded Woods
6. Ulcerate – Stare into Death and Be Still
7. Gaerea – Limbo
8. Oceans of Slumber – Oceans Of Slumber
9. Armored Saint – Punching The Sky
10. Draconian – Under A Godless Veil

E' stato un anno estremamente difficile, ostico e cupissimo eppure, fortunatamente, ha regalato molti album di grande qualità. Essendo sempre affamato di novità non è stato facile scegliere solamente dieci dischi e tristemente almeno una ventina sono rimasti fuori (forse anche di più). La mia non è esattamente una classifica ma una semplice lista quindi vanno comprati assolutamente tutti. Tre di questi album li consiglio particolarmente. Il primo è "Utgard" degli Enslaved che sfornano una delle gemme del 2020 riuscendo ad evolversi mantenendo salde tutte le sfumature del passato, un album di black/prog metal psichedelico (che non disdegna sfumature pagan/viking metal) da ascoltare e riascoltare. Segue poi il maestoso "Ascension" dei francesi Regarde Les Hommes Tomber, un concentrato di post-black metal/sludge con un muro di suono talmente imponente da tirare giù i muri, il lavoro forse più completo del combo di Nantes che mette in mostra una band davvero in forma. Altra perla che merita considerazione è il nuovo album dei pazzoidi svedesi Oranssi Pazuzu. "Mestarin Kynsi" abbatte qualsiasi presupposto allontanandosi dalla bestia psychedelic black metal che era in passato per abbracciare un nuovo mostro ancora più pericoloso e desideroso di disturbare l'ascoltatore. La musica è sempre viva e vegeta nonostante la quasi assenza di concerti, servizi streaming discutibili e download illegali. Continuate a supportarla sempre! Un grande abbraccio a tutti i lettori, ai colleghi di redazione ed un mega augurio di Buone Feste anche se saranno diverse ma godiamocele al meglio!

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Gianlu RocketTobi

1. SkeleToon - Nemesis
2. Paradise Lost - Obsidian
3. Pyogenesis - A Silent Soul Screams Loud
4. DGM - Tragic Separation
5. Iron Savior – 'Skycrest'
6. Seven Spires – Emerald Seas
7. Six Feet Under - Nightmares of the Decomposed
8. Then Comes Silence - Machine
9. Annihilator - Ballistic, Sadistic
10. Blazing Rust - Line of Danger

Gli Skeletoon con "Nemesis" hanno portato il power metal su altri livelli, un album che racchiude magiche ed emozionanti melodie. A distanza dal primo ascolto non mi capitava dai tempi dell'ultimo Edguy di rimanere così folgorato da un album. Per il sottoscritto "Nemesis" è il miglior album power metal dell'anno nonché mia assoluta preferenza sopra tutti. I Paradise Lost sfornano "Obsidian" un lavoro che mi ha catturato sin da subito, profondo, sincero, veramente ispirato, il secondo posto è più che meritato. I Pyogenesis sono una band spettacolare, fuori dagli schemi, e "A Silent Soul Screams Loud" è uno di quegli album che fanno venire i brividi all'istante, una vera opera d'arte che affascina e che cresce d'intensità ascolto dopo ascolto. Terzo posto che vale quanto il secondo.

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Graziano Ciccarelli

1. Mind Terrorist - Spiritual Revolution
2. Dark Tranquillity - Moment
3. The Black Dahlia Murder - Verminous
4. Genus Ordinis Dei - Glare Of Deliverance
5. Heaven Shall Burn - Of Truth and Sacrifice
6. Lamb Of God - Memento Mori
7. Countless Skies - Glow
8. Scarlet – Obey The Queen
9. Release The Blackness - Tragedy
10. Benediction – Scriptures

Se Dark Tranquillity e The Black Dahlia Murder hanno confermato le mie opinioni positive su due progetti che seguo da tempo, il disco dei Mind Terrorist, che ho avuto l'occasione di recensire, è stato una piacevole scoperta e mi ha accompagnato durante quest'anno in maniera consistente; in un solo prodotto si è incorporato tutto ciò che mi ha sempre affascinato, dalle strizzate hardcore punk, Sound tipici del Melodic Death svedese fino alla cura dei testi che ben riflettono il periodo che stiamo vivendo.

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Vera Paci

1. Thy Catafalque – Naiv
2. Cult of Lilith – Mara
3. Folterkammer – Die Lederpredigt
4. Bell Witch/Aerial Ruin – Stygian Bough Volume 1
5. Ulcerate – Stare Into Death And Be Still
6. Imperial Triumphant – Alphaville
7. Havukruunu – Uinuos Syӧmein Sota
8. Ottone Pesante - DoomooD
9. Medico Peste – The Black Bile
10. Blaze of Sorrow – Absentia

Palma d'oro a mio avviso obbligatoria per "Naiv" del progetto magiaro Thy Catafalque, un disco che cattura immediatamente per la sua apparente spontaneità nel mescolare sprazzi di black metal melodico, melodie folk ungheresi e synthwave a cavallo fra anni Settanta e Ottanta. "Mara" catapulta gli islandesi Cult Of Lilith nell'Olimpo del death tecnico e striato da varie influenze (dal prog al flamenco), per un album variegato, cosmopolita e impreziosito da un artwork evocativo realizzato da Eliran Kantor. "Die Lederpredigt" inaugura la discografia dei Folterkammer, band che unisce esponenti di spicco della scena statunitense come Andromeda Anarchia e Zachary "Ilya" Ezrin degli Imperial Triumphant. Un capolavoro di black metal operatico che alla malignità del Metallo Nero unisce tutto il pathos e la carica emotiva della tradizione lirica, con particolare attenzione a quella tedesca.

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E per quest'anno nefasto - ma ricchissimo di uscite - è tutto! Appuntamento al 2021, con l'augurio che questa stramaledetta pandemia possa esser stata sconfitta.

Daniele Ogre

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