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Svezia e Ucraina si incontrano con Drudkh e Grift Svezia e Ucraina si incontrano con Drudkh e Grift Hot

Svezia e Ucraina si incontrano con Drudkh e Grift

recensioni

titolo
Betrayed by the Sun/Hägringar
etichetta
Season Of Mist Underground Activists
Anno

Tracklist:

Drudkh - His Twenty-Fourth Spring
Drudkh - Autumn in Sepia
Grift - Källan
Grift - Cirkeln

Line up Drudkh:

Roman Saenko: chitarra, basso
Thurios: voce e tastiere
Krechet: basso e tastiere
Vlad: batteria e tastiere

Line-up Grift:
Erik Gärdefors: tutti gli strumenti, voce

opinioni autore

 
Svezia e Ucraina si incontrano con Drudkh e Grift 2017-07-17 16:44:38 Dario Onofrio
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Dario Onofrio    17 Luglio, 2017
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Ennesimo split per i Drudkh, band ucraina che come molti di voi sapranno ho avuto modo di ascoltare più e più volte durante questi anni di permanenza su Allaroundmetal.com. Da qualche anno a questa parte sembra quasi che i nostri stiano accumulando materiale per poi cacciare un nuovo disco ad un certo punto, ed anche in questo caso, accompagnati dalla one-man band Grift, ci regalano ben diciotto minuti di black metal duro e puro senza compromessi. Certo, l'influenza dei due lavori shoegaze si fa sentire ancora prepotentemente nei due pezzi del combo ucraino: His Twenty Fourth-Spring incalza l'ascoltatore tra riffoni black metal alternati a stacchi semi-acustici, ma senza mai eccedere nell'effetto "tormenta di neve", anzi, sottolineando l'ossessività della musica che in alcuni punti raggiunge un tono quasi psichedelico. Autumn in Sepia invece riporta i Drudkh direttamente alle loro origini: una fortissima carica black ci trascina in un delirio di blast-beat che arriva direttamente dal cuore di Roman, in un inno alla stagione autunnale vista crescere e avviluppare qualunque cosa nelle sue lande di origine scritto nel 1923 da Maik Yohansen. La parte del disco dedicata a Grift, all'epoca Erik Gärdefors, è decisamente più influenzata dal black-folk alla Urfaust, con delle connotazioni quasi viking metal che denotano la provenienza svedese del ragazzo dietro a tutti gli strumenti. Chitarre anche in questo caso ossessive, ma meno potenti rispetto a prima e con una attenzione più marcata verso l'atmosfera che verso il casino naturalmente prodotto da un intreccio di strumenti black. In particolare Cirkeln ricorda più palesemente gente come Woods Of Ypres o Harakiri For The Sky, unendo la follia del black-folk con delle atmosfere quasi fiabesche, che ci portano direttamente nel cuore del nord con le sue leggende. Uno split adatto per tutti gli appassionati di black insomma: chi magari sta aspettando con ansia il nuovo lavoro dei Wolves in the Throne room potrà procurarsi questa "piccola" (sono trentasei minuti!) prova in studio per rilassare le proprie orecchie bramose di musica vecchio stile.

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