1. Angels
2. Bloody Knife
3. Boost
4. Butterfly
5 Life
6. Mistake
7. Non è La Fine
8. Real Friend
9. Screaming To The World
10. Talk
11. Urlo
1. Angels
2. Bloody Knife
3. Boost
4. Butterfly
5 Life
6. Mistake
7. Non è La Fine
8. Real Friend
9. Screaming To The World
10. Talk
11. Urlo
Se seguite solo ed esclusivamente il mondo dell’ Heavy Metal e dei suoi derivati potete fare a meno di leggere questa recensione. I Swell 99 da Macerata, classe 1999, suonano generi che con il metallo così come è inteso nel senso comune del termine hanno poco a che fare. L’unica parentela che si riscontra è nell’uso che viene fatto delle chitarre nei soli ora brillanti, ora tracotanti, o ancora asserviti alla melodia. Proprio sul fattore chitarre avrei puntato di più per allontanare l’idea di una band dedita al solito Rock, cosa per altro non vera, e rendere il tutto più cattivo e aggressivo ma, sicuramente, questo non era nei piani del quintetto. Se dal lato mixaggio era lecito attendersi e/o pretendere di più in quanto si sente che alcune “entrate” sono state sovra incise, devo dire che per il resto non si può muovere nessun appunto al combo che dimostra con tutta la sua perizia di saperci fare. In “Angels”, dove alla chitarra troviamo come ospite Andrea Braido, un tocco innovativo e diverso lo danno le tastiere. Per darvi una idea della versatilità del gruppo basta “Bloody Knife”. Questo brano si piazza tra i migliori ed è un concentrato di Grunge con chitarre incisive, stacco alla U2 (era “New Year’s day”) e Lenny Kravitz. Pollice su anche per il Grunge ‘n Roll “stoppato” di “Boost” con chitarre in gran spolvero. Da qui in poi, per i successivi tre pezzi, melodia e suoni elettrici vanno a braccetto con le chitarre che giocano con soli Hard o Metal. “Non è La Fine”, a parte il suo testo in italiano, va sul classico filone del Rock senza particolari scossoni. “Real Friend” torna sui passi del Rock teso ed elettrico. Valido lo stacco che fa da preludio al solo bello tosto. “Screaming To The World” è particolare per il ritornello e per la citazione di “Beat It” di Michael Jackson nel finale. “Talk” va di Rock e melodia con una voce che la avvicina ai Pearl Jam. La conclusiva “Urlo”, con testo di nuovo in italiano, da una bella “pacca” di energia. Swell 99 hanno saputo distanziarsi dal cliché imperante dei gruppi clone dei Marlene Kuntz trovando soluzioni in larga parte interessanti e/o condivisibili. Niente Metal, niente Rock disimpegnato, tanta voglia di suonare ed esplorare. Pirandello avrebbe detto: “Così è se vi pare”.