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Un'altra sensazionale band italiana: ecco gli Astral Domine Un'altra sensazionale band italiana: ecco gli Astral Domine Hot

Un'altra sensazionale band italiana: ecco gli Astral Domine

recensioni

titolo
“Arcanum gloriae”
etichetta
Bakerteam Records
Anno

 

TRACKLIST:

01- Arcanum Gloriae (intro)
02- Holy Knights
03- King of North
04- Moonlight
05- Tale of the Elves and Pain
06- Where Heroes Die - feat Fabio Lione
07- I am the King
08- My Lord
09- Welcome to my Reign
10- Falsi Dei - feat Giuseppe "Ciape" Cialone

 

 

LINE-UP:

Luca Gagnoni – guitar

Marco Scorletti – voice

Davide Di Patrizio – drums

Francesco Delogu – guitar

Mirko Margiotti – bass

Yeshan Gunawardana - keyboards

opinioni autore

 
Un'altra sensazionale band italiana: ecco gli Astral Domine 2014-01-26 18:40:00 Ninni Cangiano
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Ninni Cangiano    26 Gennaio, 2014
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Gli Astral Domine si formano nel 2011 per iniziativa del talentuoso chitarrista Luca Gagnoni e, dopo aver firmato un contratto con la Bakerteam Records, arrivano quest’anno al loro agognato debut album, intitolato “Arcanum gloriae”, dotato di una splendida copertina, ispirata alla saga del “Trono di spade” di George R.R. Martin e realizzata dall’artista italiano Dooms. L’opera di mix e mastering dell’album è stata curata da Andrea De Paoli di Labyrinth e Shadows of Steel ed il risultato è stato davvero notevole, dato che il sound è semplicemente perfetto. Mi aveva anche attirato il fatto che sul disco ci sono due ospiti di un certo calibro come Fabio Lione (su “Where heroes die”) e Giuseppe “Ciape” Cialone (su “Falsi dei”), ma la vera sorpresa è stata la splendida ugola di Marco Scorletti, calda, espressiva, acuta ed anche aggressiva quando serve, il cui stile è chiaramente ispirato proprio da Fabio Lione di fronte al quale è perfettamente in grado di reggere il confronto! Quando ho iniziato ad ascoltare le prime note di “Holy knights”, credevo di aver letto male i credits e che fosse stato proprio Lione a cantare su tutto il disco, poi mi sono messo più attentamente all’ascolto ed mi sono reso conto che era proprio Scorletti.... un vero e proprio portento di cantante! Ma non è solo il singer ad avermi sorpreso positivamente, è stata anche la musica degli Astral Domine ad avermi colpito, dato che è difficile riscontrare un simile livello qualitativo ad un debut album e da una band formata da poco più di 2 anni! Se volessi darvi un’idea del sound di questa band, potrei dirvi che è un piacevole incontro tra la sinfonicità e la coralità dei Rhapsody (in una qualsiasi delle loro versioni) con l’epicità e la maestosità dei Rosae Crucis, con l’aggiunta di un pizzico di sapore folk power alla Spellblast. Un sound dunque abbastanza originale e personale, ennesima dimostrazione del talento dei musicisti italiani; questi ragazzi, infatti, in un genere inflazionato come il power, hanno saputo ritagliarsi un angolino tutto loro rendendo il loro sound pressoché immediatamente riconoscibile, oltre che estremamente godibile ed orecchiabile. A voler essere pignoli, ma proprio a voler cercare il classico ago nel pagliaio, l’unico difetto che potrebbe essere riscontrabile è l’estrema lunghezza di buona parte dei brani, che si attestano spesso oltre i 6 minuti, rendendo un po’ impegnativo l’ascolto (“Tale of the elves and pain”, ad esempio, poteva durare anche un paio di minuti in meno e non ne avrebbe assolutamente risentito); ciò nonostante, tutti i pezzi scorrono via che è un piacere. Mi sono letteralmente innamorato di brani come “King of north” (forse il pezzo migliore di tutti), o anche “Holy knights”, così come della suite “Where heroes die”, di “Welcome to my reign” (in cui compaiono anche delle parti di cantato in stile black) o della conclusiva “Falsi dei”; è comunque tutto l’album a convincere, soprattutto se si tiene sempre a mente che si tratta di un debutto discografico. Segnatevi il nome degli Astral Domine perché, qualora sapranno continuare lungo questa strada, sono sicuro che potranno regalarci altri splendidi dischi come questo “Arcanum gloriae”.

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