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Da una costola di Blind Guardian e Seventh Avenue ecco i Sinbreed Da una costola di Blind Guardian e Seventh Avenue ecco i Sinbreed Hot

Da una costola di Blind Guardian e Seventh Avenue ecco i Sinbreed

recensioni

gruppo
titolo
"Shadows"
etichetta
AFM Records
Anno

 

TRACKLIST:

01. Bleed

02. Shadows

03. Call To Arms

04. Reborn

05. Leaving The Road

06. Far Too Long

07. Black Death

08. Standing Tall

09. London Moon

10. Broken Wings

 

 

LINE UP:

- Herbie Langhans (vocals)

- Flo Laurin (guitars)

- Marcus Siepen (guitars)

- Alexander Schulz (bass)

- Frederik Ehmke (drums)

opinioni autore

 
Da una costola di Blind Guardian e Seventh Avenue ecco i Sinbreed 2014-03-29 11:27:00 Ninni Cangiano
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Ninni Cangiano    29 Marzo, 2014
Ultimo aggiornamento: 29 Marzo, 2014
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Tra le miriadi di bands che ho conosciuto grazie al mio hobby di recensore in tutti questi anni, doverosamente bisogna aggiungere anche i Sinbreed, power band tedesca arrivata con questo “Shadows” al proprio secondo album (il debut “When worlds collide” risale al 2010), che annovera nella propria formazione due membri dei Blind Guardian (Marcus Siepen e Frederik Ehmke, rispettivamente chitarrista e batterista) ed uno dei Seventh Avenue, band sciolta qualche tempo fa (il singer Herbie Langhans). Quando l’AFM Records ha proposto questo album, mi sono incuriosito parecchio ed ho deciso di approfondire la conoscenza con questi Sinbreed, attirato anche da una bella copertina sul cui autore non ho purtroppo informazioni. “Shadows” è composto da 10 pezzi, nel classico stile power nord-europeo, ma non il power catchy di Helloween, Gamma Ray o Freedom Call, né quello di Grave Digger, Blind Guardian, Rage o Hammerfall, quanto quello molto veloce vicino allo stile dei Dragonforce o di tutte quelle bands che fanno della sveltezza del batterista con rullante e doppia-cassa il proprio marchio di fabbrica. Del resto l’ottimo Frederik Ehmke, sin dai primi secondi dell’opener “Bleed”, ci fa capire cosa c’è da aspettarci in questo album: rapidità d’esecuzione, adrenalina ed energia in quantità, assoli al fulmicotone, il tutto con il vocione roco e sporco di Herbie Langhans in evidenza. Probabilmente, se i Sinbreed fossero stati in Italia, patria del bel canto, o anche nei paesi scandinavi, avremmo trovato un singer differente, con un’ugola pulita ed educata a lanciare acuti ed a rincorrere le note più alte del pentagramma; i Sinbreed, come detto, invece sono teutonici e c’era da aspettarsi solo un vocione sporco ed aggressivo, come tradizione in terra germanica (Kiske e Bay a parte!). I brani dell’album scorrono via uno dopo l’altro e si lasciano ascoltare molto piacevolmente, con uno spiccato gusto per le melodie, come spesso solo il power sa fare, ed ottime parti soliste dei vari musicisti; certo, se vi aspettate qualcosa di originale dai Sinbreed, siete fuori strada, perché qui c’è solo del fottutissimo, energico e veloce power metal.... prendere o lasciare! A voi la scelta; per quanto mi riguarda, il pollice è su senza alcun dubbio.

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