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Draugr: La risposta italiana al pagan-metal norreno Draugr: La risposta italiana al pagan-metal norreno Hot

Draugr: La risposta italiana al pagan-metal norreno

recensioni

gruppo
titolo
De Ferro Italico
etichetta
To React Records
Anno

 

1. Dove l’Italia Nacque
2. The Vitulean Empire
3. L’Augure e il Lupo
4. Suovetaurilia
5. Ver Sacrum
6. Legio Linteata
7. Ballata d’Autunno
8. Inverno
9. Roma Ferro Inique
10. De Ferro Italico

 

opinioni autore

 
Draugr: La risposta italiana al pagan-metal norreno 2012-06-26 21:16:53 Gianni Izzo
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Gianni Izzo    26 Giugno, 2012
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Nonostante il taglio musicale e il moniker stesso siano provenienti dal lontano nord, per inciso parliamo di una pagan metal band di matrice black il cui nome è un miscuglio tra il Sinarin, la lingua elfica di Tolkien nella quale Draug significa “lupo”, ed il nome di non-morti mitologici di origine norrena chiamati Draugr, la band autrice di questo lavoro musicale è abruzzese. “De Ferro Italico” è stato un ottimo disco autoprodotto, la To React Records se ne è accorta ed ha dato fiducia al gruppo ristampando l’album. Per farvi capire il livello di produzione vi basti sapere che, dopo aver registrato i brani negli ACME Studios di Davide Rosati, il mastering è stato curato ai Finnvox Studios di Helsinki da Mika Jussila, già con Amorphis, Stratovarius, Moonsorrow e via dicendo. “De Ferro Italico” è il secondo album autoprodotto dei Draugr che segue a ben 5 anni di distanza “Nocturnal Pagan Supremacy”. Il concept ruota intorno alla resistenza contro l’editto dell’imperatore Teodosio I che mise al bando i culti pagani, ufficializzando il cristianesimo come unica religione dell’Impero Romano. L’album ha un suono molto pomposo che può piacere agli amanti dell’extreme metal più sinfonico, fans degli ultimi Ensiferum o Equilibrium. Brani battaglieri ed epici si uniscono a momenti più goliardici e folk, l’inglese usato solo nell’iniziale “The Vitualean Empire” lascia presto posto all’italiano ed il latino, orchestrazioni ed espressivi narrati cinematografici si amalgamano agli strumenti più popolari quali flauto e cornamusa, suonate dai super ospiti Maurizio e Lore dei Folkstone. La maggior parte dei brani ha un minutaggio che arriva sempre intorno ai 6 minuti, alcuni episodi come l’intricata “Suovetaurilia”, li superano abbondantemente. Siamo di fronte ad un disco vario, molto tecnico, con diversi cambi di tempo, che ripropone tranquillamente tutte le sfaccettature del metal, dal power al black (la gelida “Inverno” sembra uscita dalla penna degli Immortal), sempre senza annoiare, anche se talvolta si ha bisogno di più ascolti per apprezzare a pieno un pezzo, vista l'ammontare significativo dei minuti.
Tra i brani più riusciti vi propongo la già citata “Suovetaurilia”, “Legio Linterata” dotata di uno dei migliori refrain dell’album, la folkeggiante “Ver Sacrum”, per non parlare del finale epico presentato ottimamente dalla title-track e da “Roma Ferro Inique". In breve "De Ferro Italico" è un disco consigliato agli amanti del pagan metal, reso ancora più interessante dal concept ben presentato che riesce a far risuonare le voci di tutti coloro che hanno combattuto per difendere la propria identità culturale.

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