01. Red Eye
02. Paranoia Strikes
03. I Need You Now
04. The Knowledge
05. Lightning Man
06. Back To School
07. Jolly Roger
08. Head of the Nail
09. Hold Me
10. 200 M.P.H.
11. Living Out Of Touch1
2. 200 M.P.H. (Reprise)
01. Red Eye
02. Paranoia Strikes
03. I Need You Now
04. The Knowledge
05. Lightning Man
06. Back To School
07. Jolly Roger
08. Head of the Nail
09. Hold Me
10. 200 M.P.H.
11. Living Out Of Touch1
2. 200 M.P.H. (Reprise)
Bene, qui siamo in presenza di una band tra le più storiche della NWOBHM, anche i meno esperti del genere avranno sicuramente sentito nominare, o letto da qualche parte il nome “Vardis” affianco a quello dei Maiden, dei Saxon, degli Angel Witch, dei Tygers of Pan Tang, dei Diamond Head, dei Raven, dei primissimi Def Leppard e via dicendo.
Il valore ed il contributo storico di questa band al movimento inglese dei primissimi anni ’80 è difficilmente opinabile nonostante un numero abbastanza limitato di dischi pubblicati: i Vardis infatti annoverano nella loro discografia una manciata di Ep, solamente tre studio album ed uno storico Live nel 1980.
Dopo trent’anni esatti dalla loro ultima apparizione discografica (Il disco “Vigilante” del 1986) torna il trio capitanato dal leader Steve Zodiac, a pochi mesi dalla perdita del bassista Terry Horbury; i Metalheads più attempati ed amanti della storica band britannica sanno già cosa aspettarsi, ma i più giovani?
Dunque,senza inutili giri di parole i Vardis suonano un genere che già nel lontano 1983 era considerato superato ed anacronistico, ma data l’importanza del ritorno non si può prescindere un’analisi dettagliata della musica contenuta in questo “Red Eye”.
La canzone che da il titolo all’album parte con un riff oscuro che porta con se un mood molto malinconico venato di tinte Blues, quasi Sabbathiana se non fosse per la voce ben riconoscibile di Steve Zodiac, un buon inizio per essere mancati dalla scena da più di 30 anni.
La successiva “Paranoia Strikes” scelta come videoclip promozionale del disco, si basa su di un unico riff sempre molto Bluesy che a tratti mi ha ricordato gli Status Quo ed i Deep Purple d’annata, con “I Need you Now” veniamo trasportati in un’atmosfera briosa e senza tempo di fine anni ’70 mentre “The Knowledge” molto simile alla canzone precedente, potrebbe esserne il continuo, molto efficace l’assolo a metà brano.
Dopo un paio di canzoni meno convincenti (“Back to School” sembra uscita dalla penna di Elvis) ecco giungere forse il pezzo migliore del disco, tal “Jolly Roger” che già dal titolo si preannuncia importante: una cavalcata NWOBHM accompagnata dalla voce convincente di Zodiac tesse delle trame epiche, confezionando finalmente un brano di puro Heavy Metal.
“Head of the Nail” scorre via lasciando ben poche tracce mentre “Hold Me” è una canzone tipicamente Southern”sia nella struttura che nel sound tuttavia non convincendo oltremodo; per ritrovare una canzone convincente e dotata di una certa potenza dobbiamo aspettare “200 M.P.H”, ideale seguito della storica “100 M.P.H” presente nel loro Ep di debutto del lontano 1979, energica e molto Live-Oriented grazie al lungo e coinvolgente assolo.
L’edizione a me pervenuta ricomprende anche due imperdibili Bonus Tracks presenti nella versione digipack: la storica “Living Out of Touch” presente sul Live Album “100 MPH” del 1980, brano per certi versi accostabile allo stile dei colleghi Saxon, e “200 M.P.H.(Reprise)” versione sostanzialmente più breve, senza cantato ed “improvvisata” della decima traccia del disco.
Sinceramente per questo disco dovrei avere due parametri differenti di valutazione, per i loro sostenitori accaniti il voto sarebbe di 5/5 ma io trovandomi in una situazione di imparzialità, non posso che assegnare una piena sufficienza a questo gradito ritorno discografico.