Gli Ibridoma a distanza di 2 anni sono di ritorno con Night Club, sempre sotto SG Records e contenente 8 pezzi di heavy metal classico. Al primo ascolto si nota chiaramente una produzione migliore rispetto al passato, anzi una produzione veramente buona che unita ad un'esecuzione strumentale precisa e decisa si rivela senz'altro il punto di forza di questo disco. Riff potenti, melodia, arrangiamenti curati ed una registrazione decisamente proficua non riescono però, nel mio caso, a convincermi completamente. E questo perchè i punti deboli che avevano caratterizzato il precedente full lenght, Ibridoma, sono presenti anche in Night Club. Infatti la prova canora di Christian Bartolacci, che nonostante abbia senz'altro indubbie qualità vocali, alterna prestazioni buone a episodi dove il controllo, specie sugli acuti, viene a mancare, o ancor più grave dove i difetti del proprio "strumento" (chiunque suoni ne ha, in questo caso specifico mi riferisco ad una certa "nasalità", se mi passate il termine) vengono a galla, e prendono il sopravvento sul resto (e ovviamente su quanto di buono sentito fin'ora). Per di più se canzoni come "Eagles from the skies" o "Night Club", di certo riescono a colpirti, non si puo dire altrettanto di più di metà album, dove tutto viene svolto con diligenza dal punto di vista strumentale, ma senza aver particolari elementi di spicco, e portando quindi ad un certo appiattimento generale con non giova all'album.

Il disco merita senz'altro la sufficienza, qualcosa di piu per chi è un'amante dell'heavy o del glam, dati i riferimenti stilistici, che però, devo puntualizzare, mai e poi mai scadono in una scopiazzatura degli antichi fasti. Insomma se gli Ibridoma riuscissero a capire quali sono i loro punti di forza (discreta originalità, esecuzione precisa, produzione buona) e sopratutto riuscissero ad ammettere le proprie debolezze (alcuni aspetti della voce, e una debolezza nel songwriting) correggendo il tiro, stareste leggendo tutt'altra recensione.

Spero vivamente nel prossimo disco!