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Un buon brutal death metal per la one man band italiana Homicidal Raptus Un buon brutal death metal per la one man band italiana Homicidal Raptus Hot

Un buon brutal death metal per la one man band italiana Homicidal Raptus

recensioni

titolo
Erotomanic Hallucinosis (Director's cut)
etichetta
Broken Bones Records
Anno

Line up:

 

Riccardo Cantarella : guitars, vocals, bass, drum programming.

 

 

 

Track listing;

 

01. Thus Spoke Zarathustra 00:58

 

02. Dismembered and Hilariously Repatched 04:28

 

03. Circular Saw Facefuck (Haute Tensiòn) 03:18

 

04. Disemboweled in a Public Toilet 04:33

 

05. Acid-Disfigured Justice 04:52

 

06. The Pride Sanitarium 03:15

 

07. Gallery of the Deformed 03:31

 

08. Raped by the Mutants 03:24

 

09. Unscrewing Her Head off 03:35

 

 

10. Outro 00:42

opinioni autore

 
Un buon brutal death metal per la one man band italiana Homicidal Raptus 2016-11-20 10:32:39 Davide Pappalardo
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Davide Pappalardo    20 Novembre, 2016
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Homicidal Raptus è la one man band brutal death metal di Riccardo Cantarella, un progetto nato dal suo amore per il genere e la volontà di esprimerlo nel pratico creando da solo una serie di pezzi dove tutto è suonato da lui, affidando la parte ritmica ad una drum machine.

Il Nostro ha all'attivo tre dischi (Mountains Of Butchered Bodies, Feral Decapitation, Erotomanic Hallucinosis ) ed ora dell'ultimo abbiamo una versione rivista ed ampliata promossa dalla Broken Bones Records . Troviamo quindi dieci brani, una intro, un outro ed otto pezzi veri e propri, caratterizzati da un suono veloce e violento, condito da vocals gutturali e riff a motosega leagti alla old-school del genere; una particolarità del progetto è infatti quella di mantenere un certo legame con il death vecchia scuola ed i suoi elementi thrash, non cadendo nel puro tecnicismo che caratterizza spesso il lato più brutale del genere.

Ecco quindi bordate possenti come Dismembered and Hilariously Repatched, dove loop di chitarre severe e cantato da orco si sposano con una batteria ossessiva, presentando anche cambi di tempo da tradizione e fraseggi serrati, o pestoni tetri e violenti come Disemboweled in a Public Toilet con le sue ondate malsane al limite del delirio cacofonico. The Pride Sanitarium regala evoluzioni thrash macina ossa all'insegna delle chitarre rocciose e del cantato maligno a tratti quasi black, mentre Raped by the Mutants amplifica la lezione dei Deicide filtrando tramite l'ottica della variante europea del genere più acida e psichedelica.

Se dobbiamo trovare un appunto in un disco positivo, esso sta proprio nella batteria: di sicuro un batterista fisico gioverebbe decisamente al songwriting, non che la drum machine sia programmata male, ma in alcuni episodi la sua rigidità cozza contro l'organicità del resto della strumentazione. Inoltre forse una maggiore varietà a livello di riffing e soluzioni può portare il Nostro ad un livello superiore; detto questo, tenendo conto che è solo una persona ad occuparsi del tutto, i risultati finora ottenuti sono buoni e degni di considerazione, e fanno ben sperare sulla crescita del progetto. Promosso in attesa di ritrovarlo presto ancora più incisivo e capace di esprimere tutto il potenziale insito nella sua musica e nel suo songwriting che, si sente, non è per nulla amatoriale.

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