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Annihilator, un live-album ed uno acustico assieme Annihilator, un live-album ed uno acustico assieme Hot

Annihilator, un live-album ed uno acustico assieme

recensioni

titolo
"Triple threat"
etichetta
UDR/Warner
Anno

 

TRACKLIST:

 

CD 1 - Live at “Bang your head” festival

01. King of the kill

02. No way out

03. Creepin’ again

04. Set the world on fire

05. W.T.Y.D. (Welcome to your death)

06. Never, neverland

07. Bliss

08. Second to none

09. Refresh the demon

10. Alison hell

11. Phantasmagoria

 

CD 2 - Unplugged: the Watersound studios sessions

01. Sounds good to me

02. Bad child

03. Innnocent eyes

04. Snake in the grass

05. Fantastic things

06. Holding on

07. Stonewall

08. In the blood

09. Crystal Ann

10. Phoenix rising

 

 

LINE-UP:

Jeff Waters – guitar, vocals

Aaron Homma –guitar

Rich Hinks – bass, backing vocals

Fabio Alessandrini – drums (CD 1)

Marc LaFrance – vocals, percussion (CD 2)

Pat Robillard – guitars, backing vocals (CD 2)

opinioni autore

 
Annihilator, un live-album ed uno acustico assieme 2017-02-05 10:02:50 Ninni Cangiano
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Ninni Cangiano    05 Febbraio, 2017
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I canadesi Annihilator ci hanno abituato a tanti live album durante la loro trentennale carriera, ma è la prima volta che, assieme al live, piazzano un cd unplugged; in questo “Triple threat”, infatti, oltre ad un cd registrato al “Bang your head” in Germania il 16.07.2016, c’è anche una sessione acustica registrata tra maggio e giugno del 2016. L’opera viene anche commercializzata con un dvd o blu-ray, contenente le riprese video dei due cd, un documentario sulla band e dei commenti del leader Jeff Waters. Partiamo dal primo cd, il live al festival di Balingen; vengono presentati 11 pezzi, fra cui alcuni storici successi della band, come le splendide “Alison hell” e “Phantasmagoria” (piazzate in chiusura), oppure anche “Set the world on fire” “Never, neverland” e “W.T.Y.D. (Welcome to your death)”, le quali, anche se cantate da Waters (che non è abile dietro al microfono, come con la chitarra), fanno sempre un certo effetto. Dai dischi di metà anni ’90, ecco “King of the kill”, “Bliss”, “Second to none” e “Refresh the demon”. Spazio anche a materiale recente con “No way out” da “Feast” del 2013 e “Creepin’ again” dall’ultimo album “Suicide society” del 2015. Fortunatamente sono stati evitati i peggiori dischi della carriera della band (quelli tra fine anni ’90 ed inizio del nuovo millennio), anche se avrei preferito qualche pezzo in più dai primi album, come ad esempio “The fun palace”, “Human insecticide”, “Word salad” o “I am in command”, ma evidentemente Waters ha preferito evitare il più possibile pezzi in cui non era lui a cantare anche sull’album, per evitare impietosi confronti con i vari Randall, Rampage e Pharr. Il secondo cd è decisamente più interessante, dato che ascoltare versioni acustiche di pezzi da brividi come “Sounds good to me”, “In the blood” o “Phoenix rising” è semplicemente strabiliante! Anche se, tocca ribadire, come si senta stridente la differenza su quest’ultima canzone, tra le doti canore che aveva Aaron Randall e le discrete capacità di Jeff Waters. Sorprendono anche altri pezzi, in cui si strizza l’occhio al country (“Bad child”) o si contamina vagamente con il blues (“Innocent eyes”, ma anche in un certo senso “Snake in the grass” e “Stonewall”). Un esperimento, insomma, che risulta ben riuscito ed aggiunge evidentemente valore a questo “Triple threat” che, altrimenti, sarebbe stato solo l’ennesimo live album degli Annihilator. Restiamo adesso in attesa del nuovo full-lenght, ma quanto sarebbe meglio se Jeff Waters si decidesse a dedicarsi solo alla chitarra (in cui è eccezionale) e ritrovasse un cantante valido....

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