Line Up:
Frank Mullen - vocals
Terrance Hobbs - guitars
Charlie Errigo - guitars
Derek Boyer - bass
Eric Morotti - drums
Tracklist:
1. Clarity Through Deprivation [4:04]
2. The Warmth Within the Dark [3:39]
3. Your Last Breaths [4:36]
4. Return to the Abyss [3:56]
5. The Violation [3:41]
6. ...of the Dark Light [3:41]
7. Some Things Should be Left Alone [3:23]
8. Caught Between Two Worlds [4:19]
9. Epitaph of the Credulous [3:58]
Running time: 35:17
Il brutale ritorno dei Suffocation con l'ottavo album "...of the Dark Light" Hot
recensioni
opinioni autore
Ultimo aggiornamento: 10 Giugno, 2017
#1 recensione - Guarda tutte le mie opinioni
Mi sono avvicinato con un certo timore all'ottava fatica in studio dei Suffocation, la leggendaria Death Metal band newyorchese che in passato ci ha regalato pietre miliari del Death come "Effigy of the Forgotten" e "Pierced from Within". Con timore perché il primo singolo estratto da quest'album, il terzo sotto Nuclear Blast, non è che avesse lasciato ben sperare.
I dubbi però sono stati spazzati via dall'ascolto dell'intero disco: "Your Last Breaths" si è solo rivelato essere il pezzo più debole dell'album, che per il resto è supportato da altri otto veri e propri macigni, i quali mostrano come la leggenda di Long Island sia in formissima. I fari erano puntati anche sui due neo-acquisti, il chitarrista Eric Morotti ed il batterista Charlie Errigo (origini italiane ne abbiamo?): i due "new kids" (entrambi 25enni) se la cavano egregiamente, senza alcun timore reverenziale verso il nome cui han messo a disposizione le loro doti e, soprattutto, senza far rimpiangere i predecessori. Il songwriting è a dir poco sorprendente, a partire dal tema della trascendenza al centro del disco, una visione dei vari piani dell'esistenza; c'è il tema portante del suicidio in "...of the Dark Light", ma non nel senso propagandistico: citando il main songwriter Derek Boyer, i punti sono la trascendenza e quello che "viene dopo". Sorprendente è anche il piano musicale, con i Suffocation sempre più capaci di unire il Technical Death Metal odierno senza però tradire le loro più "grezze" origini, merito di un Derek Boyer in stato di grazia in fase di scrittura e ad un Frank Mullen vocalmente bestiale (con nota di merito per il backing vocalist Kevin Muller, ex Pyrexia). Dopo una prima parte di album discreta e di "riscaldamento", è con la seconda metà del cd, a partire da "The Violation", che il quintetto statunitense pigia sull'acceleratore, consegnando un quartetto di pezzi violenti all'inverosimile e tecnicamente mostruosi (alla già citata "The Violation" seguono la title-track, "Some Things Should be Left Alone" e il gioiello dell'album, "Caught Between Two Worlds"). C'è tempo anche per una sorpresa finale, con la versione ri-registrata di "Epitaph of the Credolous", canzone compresa nell'album "Breeding the Spawn".
Un singolo non memorabile e un artwork che ha fatto chiedere a me e molti altri se non sembrasse la copertina di un album Deathcore hanno, credo giustamente, lasciato temere per quest'album. Invece "...of the Dark Light" è un disco solido che porta con se le reminiscenze dei primi capolavori: c'è un qualcosa di "Effigy of the Forgotten" dentro al sound Technical Death dei Suffocation, ed è un mix che permette a questa leggenda made in U.S.A. di calare l'ennesimo asso vincente.