TRACKLIST:
1. Rat show
2. The mewlips
3. White cancer
4. Tartarughe ninja alla riscossa
5. Let the feathers fall (Acoustic version)
LINE-UP:
Dest – Vocals
Pave – Guitars
Gio – Guitars
Fleiv – Bass
Mirko - Drums
TRACKLIST:
1. Rat show
2. The mewlips
3. White cancer
4. Tartarughe ninja alla riscossa
5. Let the feathers fall (Acoustic version)
LINE-UP:
Dest – Vocals
Pave – Guitars
Gio – Guitars
Fleiv – Bass
Mirko - Drums
Gli Heavenfall sono una heavy metal band lombarda (da non confondere con gli omonimi progsters tedeschi) attiva sin dal 2003; dopo il primo album (“Falling from heaven” del 2012) hanno da poco rilasciato un E.P. prodotto da Maurizio Cardullo dei Folkstone e registrato ai Crono Sound Factory Studios, intitolato “The besiders” e composto da 5 brani. Fra questi, i primi tre sono nuovi pezzi, cui si aggiunge la piacevole versione acustica di “Let the feathers fall”, opener del predetto full-lenght, e la cover di “Tartarughe ninja alla riscossa”, immagino sigla dell’omonima serie di cartoni animati (portate pazienza, sono troppo vecchio per conoscerla). Ma veniamo ai primi tre brani. “Rat show” è semplicemente esplosiva, un heavy-power tostissimo, molto ritmato, con un notevole gusto per le melodie e con parti soliste delle chitarre davvero piacevoli; ho trovato letteralmente impossibile non sbattere il mio capoccione artritico durante i vari ascolti di questa canzone! E se il prossimo full-lenght conterrà pezzi di questo stesso livello, avremo una bomba di album! “The mewlips” è ancora più violenta, quasi thrash in alcuni suoi tratti, forse ha il difetto di durare troppo poco (nemmeno 3 minuti), ma è meglio un brano conciso a questa maniera, che non uno che viene allungato con inutili orpelli noiosi. Ancora una volta notevoli le parti strumentali. “White cancer”, al contrario, è la traccia più lunga (sfiora i 6 minuti) ed è meno veloce e ritmata delle precedenti, ma non per questo con minore impatto; sarò ripetitivo, ma anche qui le parti soliste di chitarra mi sono piaciute parecchio. Non ho ancora fatto cenno alla voce del singer Dest, sporca ed acida, abrasiva e cattiva; non apprezzo particolarmente lo stile dello screamer lombardo (già ascoltato all’opera con i Killin’ Kind e gli Altjira), ma forse questa è la dimensione in cui le sue qualità possono rendere al meglio, dato che il suo modo di cantare credo si sposi abbastanza bene con il sound della band. In conclusione, gli Heavenfall hanno realizzato un piacevole lavoro con “The besiders”, ottimo biglietto da visita in attesa di un nuovo full-lenght.