Line Up:
Neutron Cannon - drums, vocals
Nuclear Grinder - guitars
Lord Disintegrator - bass
Tracklist:
1. At War [03:16]
2. Babylon's Regime [03:48]
3. Decimation of the Elites [03:39]
4. Devilution [04:35]
5. Exterminate the Shapeshifters [03:33]
6. Flkat Earth [03:40]
7. Kremlin [02:27]
8. Nuke them [04:12]
9. Under Hypnosis [04:18]
Running time: 33:28
Dal Canada il barbarico Death Metal dei Kremlin Hot
recensioni
opinioni autore
Ultimo aggiornamento: 05 Dicembre, 2017
#1 recensione - Guarda tutte le mie opinioni
Sono ben poche le informazioni in nostro possesso circa i deathsters canadesi Kremlin. Provenienti dal francofono Quebec e formatisi nel 2014, con "Decimation of the Elites", licenziato dalla polacca Godz ov War Productions, pubblicano il loro debut album. Particolarità del powertrio canadese è che il ruolo di cantante è questa volta ad appannaggio del batterista Neutron Cannon, ex membro, tra gli altri, degli Infernäl Mäjesty.
Un disco, questo "Decimation of the Elites" che prende spunto pari pari da quello che potremmo definire "Compendio del Death Metal". Niente modernismi, niente ipertecnica: solo tanta, tantissima attitudine e passione per il genere. I Kremlin, insomma, suonano Death Metal, puro e semplice. Violento, sfrontato, barbarico, un album in cui non c'è un attimo di pausa ed in cui i nostri caricano a testa bassa dal primo all'ultimo secondo, a partire già dalle primissime note dell'opening track "At War". Bastano davvero pochi secondi per capire i Kremlin dove vogliano andare a parare: in barba ai trend del momento, in barba al mercato, i nostri offrono una prova muscolare con un sound fortemente novantiano, riuscendo però a non sembrare l'ennesima band che si rifà a quel preciso periodo storico del Death, aiutati anche da una buona produzione che mette ben in risalto la brama di violenza sonora della band canadese. Persino qualche minuscola imperfezione qua e là risulta ben messa nel contesto... tradotto: manco ci si fa caso ed è così che ci ritroviamo con canzoni come la massacrante "Devilution", la buonissima title-track il cui basso distorto iniziale prende fin nelle viscere, le cattivissime "Exterminate the Shapeshifers" e "Kremlin" fino ad arrivare al meglio del disco, ossia "Nuke Them", un pezzo roboante e tellurico che credo, al pari di "Devilution" possa rappresentare on stage il meglio dei Kremlin.
Cos'altro da aggiungere? Poco o nulla. Il lavoro dei Kremlin è per tutti quelli che vogliono un Death Metal senza compromessi, che suoni potente e cattivo senza cedere ad alcun modernismo, ma che fortunatamente può usufruire di una buona produzione. Lungi dall'essere un capolavoro, "Decimation of the Elites" è un disco onesto, che mostra come, se si vuole, l'attitudine possa essere ancora un fattore fondamentale.