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Gli Eternal Torment sono su una buona strada, ma hanno bisogno di crescere in personalità Gli Eternal Torment sono su una buona strada, ma hanno bisogno di crescere in personalità Hot

Gli Eternal Torment sono su una buona strada, ma hanno bisogno di crescere in personalità

recensioni

titolo
Blind to Reality
etichetta
Autoproduzione
Anno

Line Up: 
Gus Erasmus - vocals 
Chris Erasmus - guitars 
Dios Syracuse - bass, backing vocals 
Shane Smith - drums 

Tracklist: 
1. Depose [04:29] 
2. Black Blood [04:13] 
3. Our Ignorance [05:04] 
4. Blind to Reality [05:42] 
5. Beyond Godlike [04:24] 
6. Abhorrence Embodied [05:10] 

Running time: 29:02 

opinioni autore

 
Gli Eternal Torment sono su una buona strada, ma hanno bisogno di crescere in personalità 2018-02-05 18:07:06 Daniele Ogre
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Daniele Ogre    05 Febbraio, 2018
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Attivi da un lustro, gli austrliani Eternal Torment arrivano con questo "Blind to Reality" alla pubblicazione del loro secondo EP autoprodotto, dopo "Descent into Madness" datato 2015. E' un Brutal Death, quello della band australiana, che molto deve allo stile moderno - in cui armonizzazioni e tecnica eccelsa sono ormai all'ordine del giorno -, senza però mai dimenticare di gettare un occhio più verso il passato, con una compattezza figlia degli insegnamenti di gente come Cannibal Corpse, Aborted o Deicide.

E' un buon lavoro di songwriting quello che traspare dall'ascolto di "Blind to Reality"; non s'inventano nulla di nuovo gli Eternal Torment, ma dimostrano come hanno tratto giovamento dalle influenze delle bands che li hanno ispirati, anche se questo vuol dire trovare sostanziali differenze anche tra un pezzo e l'altro. L'esempio lo abbiamo con la doppietta iniziale composta da "Depose", dal sound più vicino al Brutal/Technical Death inteso come è oggi - quello dei nostri Hour of Penance per intenderci -, e da "Black Blood", in cui sono palesi gli echi di Cannibal Corpse, Incantation, Suffocation ecc. ecc. Segue poi la deicidiana "Our Ignorance" ed è arrivati qui che si capisce quel è l'unica cosa su cui gli Eternal Torment devono ancora lavorare: tecnicamente non hanno nulla da invidiare a nessuno - il batterista Shane Smith, ad esempio, è una macchina -, il growl di Gus Erasmus è ottimo ed è ben supportato dalle backing vocals in scream del bassista Dios Syracuse, ma per l'appunto dopo un po' ci si rende conto di come nell'insieme il tutto suoni un po' troppo derivativo. Sia presi singolarmente che nella totalità dell'EP i pezzi funzionano, tutto sommato, ma c'è comunque quest'incognita, ossia che a molti potrà venire la sensazione di "già sentito".

Siamo comquneu davanti ad una band alla pubblicazione appena del secondo EP. Trovo che la band australiana sia quasi pronta per il grande salto, per la pubblicazione di un album completo, ma prima ha ancora da limare qualcosa. In primis, rendere la propria proposta il più personale possibile. Tecnicamente non manca loro nulla, ma è in personalità che hanno bisogno di crescere ulteriormente per poter emergere dal marasma dell'infinita scena Death mondiale.

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