Dopo aver ricevuto valanghe di dischi di metal estremo, scopriamo che anche in India esiste almeno una band che suona heavy metal classico, gli Against Evil. Oggi parleremo del loro debut full-lenght intitolato “All hail the king”, in cui è ospite anche Jeff Loomis degli Arch Enemy. Pur non conoscendo il genere suonato da questi ragazzi indiani, basterebbe la copertina strapiena di cliché iper-abusati (guerrieri, spadoni, elmi con corna, ecc.) per comprendere che i nostri si muovono in territori heavy vicini all’epic metal. E, dopo aver saltato l’inutile intro iniziale, ne abbiamo subito conferma con il monolitico mid-tempo di “The army of four”. Il disco scorre via con altre sette canzoni efficaci, in cui la ricetta del buon vecchio heavy metal sembra sia stata imparata molto bene degli Against Evil, dato che è gradevole ascoltare la loro musica, ricca di piacevoli assoli del chitarrista Shasank, ma anche con il basso di Siri piacevole protagonista. Non convincono più di tanto le parti vocali che lo stesso Siri divide con il chitarrista ritmico Sravan, ma si tratta di gusti personali, visto che io preferirei un’ugola più pulita ed acuta per questo genere musicale; per essere obiettivi, la prova dei due vocalist non è malvagia, né particolarmente esaltante, comunque espressiva e grintosa quanto serve. In un sound del genere non c’è da andare a cercare originalità o innovazione semplicemente perché non sono elementi previsti; qui c’è tanta passione ed adrenalina ed amore per le sonorità più classicamente heavy metal. Gli Against Evil probabilmente non passeranno mai alla storia dell’heavy metal mondiale, ma con questo “All hail the king” ci hanno comunque regalato un disco gradevole che dura poco più di 35 minuti e, vista anche la loro giovane età, è impossibile non premiarli.