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Ascendant dall'Arabia Saudita con un US power vario e intrigante Ascendant dall'Arabia Saudita con un US power vario e intrigante Hot

Ascendant dall'Arabia Saudita con un US power vario e intrigante

recensioni

gruppo
titolo
A Thousand Echoes
etichetta
Pure Steel Publishing
Anno

TRACKLISTING

1. Twilight of Eden

2. Doomsday Machine

3. Walls Between Us

4. Fog Of War

5. Morning Light

6. Land Of A Thousand Echoes

7. False Illusion

8. Tears Of His Majesty

9. At The End Of The World

Total Playing Time: 60:40 min

 

LINE-UP

Youmni Abou Al Zahab – vocals

Puneet Sharma – bass

Alaa Abousaada – guitars

Ashish Shetty – guitars

Aram Kalousdian – drums

 

Special guests:

Simon and Elias Abou Assali – Land Of Thousand Echoes

Lindsay Schoolcraft (Cradle of Filth)– Morning Light

Hadi Sarieddine (Solo & Benevolent) - Twilight of Eden, Fog of War

 

 

opinioni autore

 
Ascendant dall'Arabia Saudita con un US power vario e intrigante 2018-06-26 11:10:53 Celestial Dream
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Celestial Dream    26 Giugno, 2018
Ultimo aggiornamento: 26 Giugno, 2018
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Dall'Arabia Saudita con un heavy metal vario e tecnico, ecco a voi gli Ascendant! Che il metal non abbia frontiere lo sapevamo e ormai non ci sorprendiamo neanche più della qualità che riescono ad avere anche bands che arrivano dai paesi più lontani. Beh, questi ragazzi hanno davvero talento.

8 brani (più intro) che raccontano una storia vera, vissuta in Siria da alcuni componenti del gruppo, tra guerre, tragedie, speranza. Dal punto di vista musicale gli Ascendant suonano molto “americani”, con un power/heavy di stampo Usa a cui si aggiungono sonorità progressive e qualche inserimento di musica etnica dalle loro terre. Insomma, un vero miscuglio, ma ben riuscito. “Walls between us” è subito un pezzo da novanta, capace di alzare i ritmi ed esplodere in un bel chorus, mentre atmosfere orientaleggianti aprono la strada al riffone portante di “Fog of war”, pezzo dal mood malinconico, ma dal gran gusto melodico che ricorda qualcosa dei Rage soprattutto nel refrain. La melodica “Morning Light” convince grazie ad atmosfere più gotiche e la voce femminile di Lindsay Schoolcraft (Cradle of Filth); il lato progressive esce tutto in “A Thousand Echoes”, mentre la potente “False illusion” mette in mostra tutta la bravura del singer Youmni Abou Al Zahab, capace di essere grintoso, ma anche di salire di tonalità. Sono oltre 11 i minuti, invece, della lunga suite che chiude il disco, con cambi frequenti fino alla chiusura, tra le note di pianoforte e la calda ugola di Youmni, per un finale dall'alto tasso emozionale.

Un lavoro complesso, questo "A thousand echoes", ma dalla forte componente melodica. Un debutto notevole sotto ogni punto di vista. Lunga vita agli Ascendant!

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