1. Into the Prophecy 2. Nordic Sea 3. Running Away 4. Escape 5. Trinity Necklace 6. Drowning 7. Abyss 8. Empty Streets 9. Mind Control 10. Captured 11. My Fellow Prisoner 12. Through the Spirits 13. Temple of Heroes 14. Evil Eye 15. The Prophecy
Finalmente il debutto della band ligure!
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recensioni
opinioni autore
Arrivano al debutto i liguri Geminy attivi dal 2006 e che finalmente rompono il ghiaccio dopo 2 demo pubblicati. A differenza di tante bands che dopo 10 giorni di vita pubblicano già un disco, il sestetto Genovese un pò di gavetta l'ha fatta, e questo serve sempre per accumulare esperienza ed arrivare pronti al passo importante.
Non è facile descrivere il sound della band che ci propone in questo debutto un concept che si articola in parecchi brani melodici ma non banali e che necessitano di alcuni ascolti per essere apprezzati. Si può parlare di un power-heavy progressivo ma in realtà a noi delle etichette importa poco. La sostanza è che "The prophecy" contiene buone idee alternate a qualche soluzione meno incisiva, mettendo in mostra quindi un certo talento del sestetto genovese, che però paga un pò il fatto di essere al debutto. Inoltre la voce del singer Francesco Filippone, possiede un timbro particolare che a tratti mi ricorda Klaus Maine (Scorpions) e che potrebbe non piacere a tutti soprattutto ad un primo impatto. I brani più riusciti dell'intero lavoro sono senz'altro la superlativa "My fellow prisoner" impreziosita dalla prestazione esemplare dell'ospite di turno, il grande Roberto Tiranti, oppure la splendida ed emozionante lenta "Abyss" con un Francesco che ci regala una performance vocale di grande livello. Ma anche "Running away" possiede un refrain che colpisce, e la title track messa in chiusura è davvero una song di classe . Non tutti i pezzi però riescono a conquistare e questo è colpa a mio parere delle melodie vocali che in qualche caso faticano ad "accendere" il brano. Dal punto di vista strumentale invece è ottimo il lavoro di tutta la band ma ho apprezzato soprattutto l'impronta che ha dato ai brani Ivano Lavazzini alle tastiere che incidono alla grande sui pezzi pur restando "nell'ombra", senza cioè sovrastare gli altri strumenti.
Interessante questo atteso debutto dei Geminy ma, anche solo restando entro i nostri confini nazionali, la concorrenza è spietata e per riuscire ad emergere la band Ligure dovrà rimboccarsi le maniche. Per ora buona la prima!