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Il primo lavoro dei Cernunnos è ancora acerbo Il primo lavoro dei Cernunnos è ancora acerbo Hot

Il primo lavoro dei Cernunnos è ancora acerbo

recensioni

gruppo
titolo
“Summa crapula”
etichetta
Autoproduzione
Anno

 

TRACKLIST:

1.      Vino

2.      Nella taverna

3.      Valhalla

4.      Dall’alto delle guglie

opinioni autore

 
Il primo lavoro dei Cernunnos è ancora acerbo 2018-10-19 17:03:11 Ninni Cangiano
voto 
 
2.0
Opinione inserita da Ninni Cangiano    19 Ottobre, 2018
Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 2018
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Nella storia della musica metal sono state tante le bands accusate, più o meno ingiustamente, di essere copie di altre; ricordo nella mia gioventù gli inglesi Xentrix che venivano tacciati di essere troppo simili ai Metallica, poi gli X-Wild o più recentemente i Blazon Stone che si rifacevano palesemente ai Running Wild, oppure le tante female-fronted metal bands che copiavano, a volte anche spudoratamente, i Nightwish... obiettivamente, finora non mi era ancora capitato un gruppo che si ispirasse chiaramente ai Folkstone.... almeno fino a quando non ho ascoltato i Cernunnos. Per amor di precisione, i Cernunnos sono un po’ meno folkeggianti dei Folkstone, dato che non hanno cornamuse nella line-up (ma mi sembra di scorgere una fisarmonica in sostituzione); ciò che colpisce è la notevole somiglianza tra la voce e lo stile del singer dei Cernunnos con il mitico Lore dei Folkstone. Purtroppo, oltre ai pezzi, non ho ricevuto alcuna notizia sulla band che non è nemmeno presente sull’Encyclopaedia Metallum (www.metal-archives.com), di conseguenza immagino che questo “Summa crapula” sia il loro primo lavoro. Anche le informazioni sulla line-up presenti in rete sono abbastanza contraddittorie (un sito parla anche di due cantanti...), per cui ho preferito evitare il rischio di scrivere dati errati. Ma torniamo a “Summa crapula”. La cosa che da subito si fa notare è la produzione alquanto scadente, con la voce a volume molto superiore rispetto agli strumenti e la batteria che sovrasta il resto; si fatica ad ascoltare la chitarra, così come il basso, entrambi relegati troppo in sottofondo. Mi rendo conto che si tratta di un’autoproduzione e che quindi il budget economico a disposizione potrebbe essere anche stato limitato, ma nel 2018 credo che una registrazione all’altezza sia un biglietto da visita pressoché imprescindibile, se si ha qualche aspirazione di farsi notare in positivo. I testi in italiano (come appunto usano i Folkstone) sono allegri e per nulla impegnativi, oltre che facilmente memorizzabili, tanto che sembrerebbe che l’intento dei Cernunnos sia quello di fare musica per divertimento e far baldoria tutti assieme, in assoluta spensieratezza. Il folk metal della band italiana è infatti allegro e disimpegnato, anche se un po’ troppo derivativo e prevedibile. Le potenzialità per far meglio ci sono e credo sia necessario che il gruppo cerchi di trovare e seguire una strada tutta propria nel settore folk metal, in modo da evitare paragoni ingombranti o, ancora peggio, l’accusa di essere un “gruppo clone”. Per ora “Summa crapula” si dimostra un po’ troppo acerbo come lavoro, anche se sono certo che i Cernunnos sapranno far meglio in futuro, magari affidandosi anche ad un professionista migliore per la produzione del loro prossimo disco. Buona fortuna.

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