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Lethal Injury: magari gli album di debutto fossero tutti cosi! Lethal Injury: magari gli album di debutto fossero tutti cosi! Hot

Lethal Injury: magari gli album di debutto fossero tutti cosi!

recensioni

titolo
Melancholia
etichetta
WormHole Death Records
Anno

Tracklist:

  • 1. Haima
  • 2. Mothman
  • 3. Melancholia
  • 4. Denounce
  • 5. Suicidal Call (Intro sample: Full Metal
  • Jacket)
  • 6. Scream, Burn, Die
  • 7. The Downward Spiral
  • 8. Melancholia 'Part II' (Guest guitar: Collin Southard)
  • 9. Veiled Woman Of The Black

Line-Up:

  • Rambo Exodus (vocals)
  • Dennis (guitar)
  • Jonjo (guitar) 
  • Josha (bass)
  • Arthur (Drums)

opinioni autore

 
Lethal Injury: magari gli album di debutto fossero tutti cosi! 2018-12-26 20:11:25 Luigi Macera Mascitelli
voto 
 
4.5
Opinione inserita da Luigi Macera Mascitelli    26 Dicembre, 2018
Ultimo aggiornamento: 26 Dicembre, 2018
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Se tutti gli album di debutto fossero delle bombe nucleari come questo "Melancholia" dei belgi Lethal Injury, il lavoro di noi recensori sarebbe meno faticoso di una passeggiata! Signori, ci troviamo di fronte ad un thrash metal di quelli che ti prendono a sprangate sulle gengive!
Completamente votati ai vecchi Exodus, all'impostazione black dei Venom e a quel tocco crust punk, il quintetto esordisce con il botto; ma con il botto veramente. Già dalle primissime note dell'opening "Mothman" si può capire la qualità del prodotto presentato: un tuffo negli anni '80-'90 grazie alle chitarre acide e corrosive che si esibiscono in riff violenti e sparati, quasi fosse una sfuriata alla Carcass. E vogliamo parlare della voce? Mamma mia che bomba! La ciliegina sulla torta che riporta indietro nel tempo con uno stile a metà tra gli acuti alla Bobby "Blitz" Ellsworth (Overkill) e lo scream acido e graffiante di Paul Baloff (Ex Exodus).
Si prosegue con la mattanza ed ecco che arriviamo a "Suicide Call", traccia che si apre con una scena di "Full Metal Jacket" nella quale "Palla di lardo" spara ed uccide il Sergente Hartman prima di suicidarsi per l'appunto. Già solo per la citazione l'intero lavoro è promosso a pieni voti. Se poi ci mettiamo che, a mio avviso, il brano proposto racchiude tutta l'essenza dei Lethal Injury, ecco che la questione si fa ancora più interessante: una combo micidiale che, con irriverente cattiveria, ti sbatte in faccia un signor thrash metal ai limiti del black rozzo e primordiale.
Particolare attenzione, infine, la merita"Melancholia Part II", la meravigliosa ballad strumentale: solamente 2:44 minuti che riescono a dare un attimo di respiro mostrandoci allo stesso tempo una band davvero in gamba anche laddove è richiesto un sound morbido e cristallino.
Non potevo chiedere una conclusione migliore per questo anno di recensioni. Complimentissimi ragazzi!

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