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A distanza di sei anni torna la cattiveria dei Truth Corroded con il loro sesto album A distanza di sei anni torna la cattiveria dei Truth Corroded con il loro sesto album Hot

A distanza di sei anni torna la cattiveria dei Truth Corroded con il loro sesto album

recensioni

titolo
Bloodlands
etichetta
Unique Leader Records
Anno

Tracklist:

  • To the Carnal Earth
  • The Leeches Feed
  • Conquest of Divide
  • Victims Left Lepers
  • Bloodlands
  • The Storm
  • Of Open Eyes and Willing Hands
  • The End of He Who Reigns
  • I Once Breathed
Line-up:
  • Damon Shaw - Bass
  • Chris Walden - Guitars (lead)
  • Jason North - Vocals
  • Trent Simpson - Guitars (rhythm)
  • Jake Sproule - Drums

opinioni autore

 
A distanza di sei anni torna la cattiveria dei Truth Corroded con il loro sesto album 2019-03-28 16:45:42 Luigi Macera Mascitelli
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Luigi Macera Mascitelli    28 Marzo, 2019
Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 2019
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Sei anni sono passati da "The Saviours Slain", l'ultimo album pubblicato dagli australiani Truth Corroded. Dopo di questo ne avevo perso completamente le tracce per poi piombare di nuovo come un fulmine a ciel sereno. Torna la band di Adelaide ed il loro furioso thrash metal totalmente influenzato ed imbevuto di death vecchia scuola e Blackened death alla Behemoth: ecco a voi il nuovissimo "Bloodlands".
Comincio subito con il dire che -ed in questo caso tiro un respiro di sollievo- fortunatamente la linea generale non si è discostata rispetto al precedente lavoro, ma mantiene quello che è sempre stato lo spirito del gruppo: picchiare forte.
Partiamo con "To The Carnal Earth" che con la sua intro epica alla Behemoth, apre le danze ad una quarantina di minuti di sonore bordate. Ottimo il lavoro svolto da Jason alla voce: come sempre ci ha abituati alla sua particolare voce che riesce a spaziare bene tra uno scream feroce e corrosivo, uno più metalcore (ricorda vagamente Tim Lambesis degli AS I Lay Dying) ed un growl più cupo per le sezioni death. Dal 1997 è una garanzia
Proseguiamo con il tritacarne ed ecco che arrivano le trashettone "The Leeches Feed" e "Conquest Of Divide"con i loro riff sparati e corposi in stile Exodus e le accelerate feroci del death europeo (Aborted e Coffin Birth soprattutto). Groove imponente e battagliero quello delle pelli di Jake: tra una blastata animalesca e una ritmica più cavalcata riesce perfettamente a spaziare tra le varie influenze della band.
Doveroso, infine, citare altri due brani che ritengo essere tra i migliori del disco: "The Storm" e la lunghissima quanto meravigliosa "I Once Breathed". Se la prima riesce a raccogliere tutta l'esperienza dei Truth Corroded, tra una base proveniente dagli At The Gates e The Black Dahlia Murder e una sezione ritmica bella sostenuta tipica dei Gojira, la seconda, con i suoi quasi dieci minuti di durata, conclude alla grande l'intero album. Evanescente, carica di rabbia e malinconia, tirata da inizio a fine dal doppio pedale di Jake, chiude il cerchio con la sua impostazione black/ blackened death.

Ragazzi, cosa è questo "Bloodlands" non potete nemmeno immaginarlo! Qui c'è tutto il bagaglio culturale e la maturità di una band che giustifica i suoi sei anni di inattività. i Truth Corroded impennano qualitativamente riuscendo ad inserire molta più carne sul fuoco senza per questo risultare prolissi o sganciati da ogni logica. Questo significa evolversi! Disco consigliatissimo a chi ricerca un sound particolare capace di inglobare più influenze: thrash, death, melodic death e blackened death. What else?!

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