I Death’s Head And The Space Allusion (ma un nome più corto, proprio no?) arrivano da Oulu in Finlandia e si sono formati nel 2016; se cercate loro notizie, non ne troverete molte in rete, dato che nemmeno sono presenti nella mitica “Encyclopaedia Metallum”. Finora all’attivo hanno avuto qualche singolo ed un E.P., prima di rilasciare questo loro debut album su Inverse Records, intitolato “The counterbalance”. Ma cosa suonano i D.H.A.T.S.A. (permettetemi d’ora in avanti di chiamarli a questa maniera!)? Il loro sound è un melodic metal, con qualche influenza prog, tutto sommato godibile e non particolarmente impegnativo da ascoltare. I musicisti sono tutti molto competenti ed anche il cantante, Valtteri Virolainen ha un’ugola pulita, espressiva e sicuramente adeguata allo specifico genere musicale. Il songwriting è abbastanza efficace e la band non si lascia tentare dalla voglia di strafare, nonostante si tratti di un debut album; tutti i brani sono, infatti, concisi e non prolissi, tranne la conclusiva “Principles of a mechanic commander”. Il pezzo finale, infatti, pare concludersi poco dopo il quinto minuto, ma in realtà rimane in silenzio per oltre quattro minuti per poi riprendere con dei rumori di fondo che durano ulteriori tre inutilissimi minuti, fino all’ultimo minuto in cui si sente qualcosa che comunque non è nemmeno lontanamente assimilabile a roba decente o degna di essere apprezzata e ascoltata! Se quindi la conclusione è certamente censurabile, il resto è, come detto, comunque gradevole da ascoltare, anche se indubbiamente manca nella tracklist quella hit che ti fa saltare dalla sedia e che da sola vale l’acquisto del cd. Tutto sommato “The counterbalance”, opera prima dei D.H.A.T.S.A., supera l’esame, ma non spicca nella quantità di uscite discografiche odierne e non strappa più di una sufficienza, comunque meritata.