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Andy Gillion esordisce con un lavoro solista imponente ed ambizioso quanto oscuro e fiabesco Andy Gillion esordisce con un lavoro solista imponente ed ambizioso quanto oscuro e fiabesco Hot

Andy Gillion esordisce con un lavoro solista imponente ed ambizioso quanto oscuro e fiabesco

recensioni

titolo
Neverafter
etichetta
Autoproduzione
Anno

PROVENIENZA: UK

GENERE: Progressive Metal/Instrumental

TRACKLIST:
1. Nocturne
2. Becoming the Nightmare
3. Skyless =VIDEO= 
4. Becoming the Dream
5. Aria
6. Black Lotus
7. The Lost Melody
8. Shards of a Forgotten World
9. Hiraeth =VIDEO=
10. Lullaby
11.Neverafter

LINE-UP:
Andy Gillion - Guitars, Bass

GUEST/SESSION MUSICIANS:
Christina Marie - Vocals (female) (track 5)
Jeff Loomis - Guitars (track 3)
Paul Wardingham - Guitars (track 9)
Sam Paulicelli - Drums

opinioni autore

 
Andy Gillion esordisce con un lavoro solista imponente ed ambizioso quanto oscuro e fiabesco 2020-01-05 19:50:47 Luigi Macera Mascitelli
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Luigi Macera Mascitelli    05 Gennaio, 2020
Ultimo aggiornamento: 05 Gennaio, 2020
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Quello che mi sto accingendo a recensire non è il solito album a cui siamo abituati per due motivi: si tratta di un lavoro strumentale e propone un genere molto complesso ed arzigogolato che va ascoltato più e più volte al fine di gustarlo appieno. Con questa premessa vi presento "NeverAfter", progetto strumentale d'esordio di Andy Gillion, il chitarrista dei Mors Principium Est per chi non lo sapesse.
Tanto per darvi una veloce indicazione: nella top10 del 2017 inserii "Embers of a Dying World" -terzo posto per l'esattezza- della succitata band.
By the way, in questo caso ci troviamo di fronte ad un album davvero complesso e ricchissimo di progressive metal totalmente inzuppato di quella che è l'esperienza del progetto principale di Andy. Il tutto si concretizza, quindi, in un'atmosfera che sa essere fiabesca e cupa contemporaneamente, con dei passaggi difficili e molto tecnici (tremolo e swipe la fanno da padrona) ma sempre attaccati ad un filo conduttore ben saldo. Una fortuna questa dato che è molto facile perdere il punto di riferimento e mettere, come si suol dire, troppa carne sul fuoco. Il buon Andy invece, dimostrando grandissime capacità tecniche e compositive -parlando da chitarrista, lo ammiro moltissimo-, è riuscito nell'intento di regalarci un prodotto di finissima qualità e fruibilità; una combinazione per nulla scontata in questa tipologia di lavori. Perciò, a livello prettamente di esecuzione, non c'è una traccia migliore. E sarebbe anche stupido cercare questi parametri laddove la tecnica la fa da padrona.
Quello che più colpisce di Mr. Gillion e del suo "NeverAfter" sono le atmosfere e le sensazioni che delinea traccia dopo traccia. Non scevro da qualche soluzione ispirata -forse fin troppo in alcuni passaggi- ai Mors Principium Est, l'artista riesce a dare un tocco evanescente alla sua creatura, pur tuttavia restando fedele alla terra. Il risultato è una perfetta antitesi che vede la spensieratezza e il sogno da una parte e la cupa ed oscura tenebra dall'altra. Durante tutto l'ascolto c'è un continuo oscillare tra luci ed ombre, le chitarre cantano e si intrecciano in una danza leggiadra e pesante al contempo, delicata come una carezza ma ruvida come uno schiaffo. Sembra quasi che l'artista abbia voluto mettere in musica i suoi stati d'animo, le sue paure ed incertezze ma anche gioie e piaceri della vita.
"NeverAfter" non è semplicemente una cinquantina di minuti di sterile voler mostrare le proprie capacità. C'è di più; e quel quid è il forte impatto emotivo che porta con sé e che si dischiude mano a mano che si procede nell'ascolto. Chiaramente non ci si può approcciare al disco in maniera spensierata e distratta, ma c'è bisogno di tempo, di una degustazione lenta e prolungata al fine di cogliere le infinite sfaccettature di una piccola opera artistica. Concedetevi del tempo ed immergetevi in questo viaggio. Non ve ne pentirete!

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