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I Sylosis tornano in pista con un signor album I Sylosis tornano in pista con un signor album Hot

I Sylosis tornano in pista con un signor album

recensioni

gruppo
titolo
Cycle of Suffering
etichetta
Nuclear Blast
Anno

PROVENIENZA: UK

GENERE: Melodic Death/Thrash Metal

TRACKLIST:
1. Empty Prophets
2. I Sever =VIDEO=
3. Cycle of Suffering
4. Shield
5. Calcified =VIDEO=
6. Invidia
7. Idle Hands
8. Apex of Disdain
9. Arms Like A Noose
10. Devils In Their Eyes
11. Disintegrate
12. Abandon 

LINE-UP:
Josh Middleton - Guitar/Vocals
Alex Bailey - Guitar
Conor Marshall - Bass
Ali Richardson - Drums

opinioni autore

 
I Sylosis tornano in pista con un signor album 2020-02-20 19:18:11 Luigi Macera Mascitelli
voto 
 
4.5
Opinione inserita da Luigi Macera Mascitelli    20 Febbraio, 2020
Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 2020
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Penso che sarà passato un bel po' di tempo dall'ultima volta che ho ascoltato i Sylosis. Mea culpa, lo so, non serve infierire.
Ricordo molto bene il 2008 quando, da sbarbatello metallino di tredici anni alle prime armi, mi approcciai al primo album della band, "Conclusion of an Age". Fu amore al primo ascolto e l'inizio della carriera di Middleton e soci verso un brillante futuro. Non capita a tutte le band di non riuscire ad essere catalogate, e questo, a mio avviso -per lo meno in questo caso-, è un bene: la proposta di unire thrash metal e melodic death potrebbe sembrare facile da un parte, tuttavia la band inglese è riuscita nel tempo ad arricchirsi sempre più fino ad inserire innesti prog, metalcore e sinfonici. Il risultato? Una discografia pressocché mastodontica e spettacolare. Arrivano poi i cinque anni di pausa dal penultimo "Dormant Heart", periodo nel quale lo storico vocalist e chitarrista si unisce anche ai Architects. Ma i fan, e sotto sotto Middleton stesso, sapevano che non ci si poteva fermare qui, perchè i Sylosis hanno sempre fin troppo da dire per poter mettere loro un freno. Perciò eccoci qui, nel 2020, con la quinta fatica del quartetto, "Cycle of Suffering".
Signori miei, che grande album ci hanno saputo regalare! Amato sin da subito dal sottoscritto per il forte senso di back-to-origins, il lavoro si destreggia alla perfezione in una cinquantina di minuti che filano liscissimi come l'olio. Un continuo oscillare tra la vena thrash/thrashcore alla Lamb Of God e primi Trivium e la forte componente melodica, ormai il marchio di fabbrica dei Sylosis. Ma c'è di più, molto di più. A cominciare dall'ottima performance canora di Josh Middleton che sa essere molto emotiva e ricca di pathos: roca, struggente, furiosa, malinconica ed energica. Insomma, un continuo ossimoro di sensazioni trasmesse con un cantato perfetto! Il tutto accompagnato da una vena triste e fredda che non si stacca mai da nessuna traccia, come un sottofondo fatto di paura, rabbia e tristezza. Ecco quando prima dicevo che i Sylosis sono praticamente inclassificabili.
I brani, poi, sono complessi, arzigogolati ma mai prolissi o autoreferenziali e, per un certo aspetto, ricordano quasi la vecchia impostazione di "Conclusion Of An Age", con quell'andamento galoppante ed energico della batteria e con i riff cristallini e taglienti. Sicuramente un album abbastanza diverso dai precedenti dischi: se prima del 2015 la vena thrash e death era più marcata, ora l'influenza melodica e sinfonica si sente molto di più. Il tutto risulta, tuttavia, maledettamente coerente con quanto fatto di buono fino ad ora. Sarà per quel tocco che solo i Syosis hanno, sarà per la sensazione quasi avvolgente di tutto l disco, non saprei ben dirlo. L'unica cosa certa è che, dopo un lustro, ci troviamo di fronte ad un grande lavoro, suonato con la stessa grinta di sempre, forte di quella rabbia e malinconia di una volta ma, contemporaneamente, proiettato verso il futuro.
Sarà un altro disco della top 10 di quest'anno? Vedremo. Intanto ascoltate "Cycle of Suffering" che sicuramente non vi deluderà affatto.

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