Se c'è una nazione che, insieme all'Italia, ha una gran tradizione in quanto a Death Metal nel bacino mediterraneo, questa è sicuramente Malta. Senza andare a scomodare i tanti gruppi estremamente interessanti che si posson trovare nel sottobosco, basta nominare i due 'giganti' della piccola nazione europea: Beheaded e Abysmal Torment. E sono proprio questi ultimi che prendiamo in esame oggi con il loro quarto album, "The Misanthrope", uscito per Willowtip Records.

Con l'ormai classica e consolidata formazione a 6 con due vocalist -gli ex-Beheaded Nick Farrugia e Melchior Borg-, gli Abysmal Torment ci danno semplicemente quello che ci si aspetterebbe da loro: un disco di rara brutalità! 'Brutale' è in effetti l'aggettivo migliore per descrivere la proposta della band maltese, da sempre dedita ad un sound in cui è bandita ogni perdita di tempo inutile: come nei precedenti lavori i nostri badano al sodo e caricano a testa bassa con brani rapidi -non si arriva MAI ai 4 minuti in "The Misanthrope"-, violenti, tecnicamente ineccepibili, pesanti come macigni e coadiuvati da una produzione sontuosa. Se l'interagire growl/screm di Farrugia e Borg è ormai parte consolidata degli Abysmal Torment e non sorprende più di tanto, ciò che colpisce in questa nuova opera del sestetto maltese è l'incessante riffingwork della coppia Depasquale/Pace, che appaiono in forma smagliante tirando una serie di rasoiate dal primo all'ultimo secondo del disco.

"The Misanthrope" è un album da ascoltare tutto d'un fiato, aiutati anche dalla durata esigua (mezz'ora); anche per questo è difficile poter scegliere un pezzo che possa essere superiore all'altro o che possa esser scelto come esempio o menzione particolare. La cosa migliore è semplicemente procurarsi questo lavoro, premere PLAY e lasciarsi colpire da una gragnuola di colpi inferti a velocità e violenza allucinanti.