Line Up:
Henry Derek Bonner - vocals
Chris Broderick - guitars
Matt Bachand - bass
Shawn Drover - drums
Tracklist:
1. M.I.A. [04:10]
2. Molten Core [03:29]
3. Overexposure [04:19]
4. The Talisman [05:53]
5. Lullaby of Vengeance [04:11]
6. Circle of Ashes [03:50]
7. Reborn [03:55]
8. Conspiracy of the Gods [04:46]
9. Another Killing Spree [04:34]
10. Broken Dialect [04:44]
11. Rise of Rebellion [05:08]
Running time: 48:59
Gli Act of Defiance dovrebbero forse osare di più Hot
recensioni
opinioni autore
Ultimo aggiornamento: 01 Ottobre, 2017
#1 recensione - Guarda tutte le mie opinioni
Secondo album per i thrashers californiani Act of Defiance, band in cui milita una vecchia conoscenza dei fans dei Megadeth, Chrish Broderick (ex Jag Panzer anche, tra l'altro), che si fa accompagnare in questa nuova avventura da un altro ex Megadeth, il batterista Shawn Drover, dall'ex Exhumed Matt Blachand al basso e dal vocalist Henry Derek Bonner. Già col primo album, "Birth and the Burial", gli AoS si erano fatti notare per essere una Thrash band la cui peculiarità è essere discretamente tecnica, seppure il disco in sé è stato alla fin fine un lavoro "solo" sufficiente"; con questo loro secondo lavoro, "Old Scars, New Wounds", Broderick e soci riescono ad alzare leggermente il tiro, sfornando un album che riesce ad essere sì superiore al precedente, ma stiamo parlando della differenza tra un album da 6 risicato ed uno da 6+/6,5.
Manco a dirlo ad esser protagonista è soprattutto la chitarra di mr. Broderick: è quanto meno inutile parlare della bravura del chitarrista statunitense, già dovreste sapere tutti di cosa è capace insomma; ebbene a 47 anni suonati, il buon Matt dimostra ancora una volta come sia un chitarrista estremamente sopraffino, ma il suo essere "protagonista" è un'arma a doppio taglio, visto che il resto della band sembra in un certo qual modo far da comprimario, persino l'ottimo Bonner dietro al microfono, autore di una prova versatile e dinamica, in cui possiamo apprezzarlo sia quando usa le clean che le harsh vocals. Comunque sia, il problema fondamentale di "OS,NW" è soprattutto che il tutto risulti essere un lavoro catchy, in alcuni punti anche decisamente molto "commercialotto", vedi "Overexposure" su tutti, ma anche altri pezzi non scherzano come "The Talisman". Un problema che, se andiamo a vedere, non è che sia da poco: sappiamo quanto il thrasher medio possa essere un rompico.. scatole non da poco, ed un album che è sì suonato bene e prodotto ancora meglio, ma a cui manca una vera e propria anima, se non in pochi punti qua e là.
Se non siete dei die hard thrashers, questo nuovo lavoro degli Act of Defiance potrebbe anche risultarvi interessante; in una visione più generale, come già detto per l'ennesima volta gli AoD tirano fuori un lavoro sufficiente e basta, non di certo uno di quei dischi imprescindibili per un fan del genere. E sinceramente comincio a pensare che semplicemente questa sia la loro dimensione, né più né meno.