TRACKLIST:
1. The book
2. Land of the dead
3. Stormaxe
4. Crystal legions
5. Tears of the night
6. The eyes
7. Die by my axe
8. The last king
9. Lake of dreams
LINE-UP:
Claudio “The Reaper” - Vocals, Guitars, Bass
TRACKLIST:
1. The book
2. Land of the dead
3. Stormaxe
4. Crystal legions
5. Tears of the night
6. The eyes
7. Die by my axe
8. The last king
9. Lake of dreams
LINE-UP:
Claudio “The Reaper” - Vocals, Guitars, Bass
Il progetto Crystal Skull del chitarrista friulano Claudio Livera esiste sin dal 2007, ma solo a metà giugno 2020 è arrivato il debut album, con questo “Ancient tales”, edito dalla storica label piemontese Underground Symphony, ma pervenutoci solo da pochi giorni tramite un’agenzia estera. Tutto l’artwork è stato realizzato da Fabio Babich, disegnatore di "Dragonero", fumetto della Sergio Bonelli Editore. Il disco è composto da 8 canzoni, cui si aggiunge l’immancabile intro (che ammetto di aver skippato tutte le volte, dopo il primo ascolto); si tratta di un concept fantasy, il primo di tre, che narra di un mondo in rovina devastato dall’invasione delle legioni oscure. In questo disco il buon Claudio “The Reaper” si occupa praticamente di ogni strumento ad eccezione della batteria (suonata da ospiti, immagino); se con basso e chitarra è risaputo che ci sa fare, altrettanto non si può dire per la prestazione dietro al microfono che, in alcuni momenti, non mi ha convinto più di tanto. Per il tipo di power metal suonato avrei infatti preferito una voce più squillante, potente ed acuta; qui però si tratta di gusti personali che, in quanto tali, sono ampiamente opinabili. Quando ho ascoltato per la prima volta l’accoppiata iniziale di brani, “Land of the dead” e “Stormaxe”, sono letteralmente saltato dalla sedia pensando di essere davanti ad un disco memorabile; purtroppo la restante parte del lavoro non si è dimostrata allo stesso livello. Già la successiva “Crystal legions” non è male, ma è abbastanza scontata ed ha un coretto che sinceramente non mi ha mai preso più di tanto. Il disco proseguirà sempre così, con diversi pezzi che si lasciano ascoltare gradevolmente, ma non hanno lo stesso appeal e la stessa energia dei primi due (forse le sole “The eyes” e “Die by my axe”, spiccano tra le altre). Ciò nonostante, ho ascoltato più e più volte questo disco (come ogni recensore dovrebbe fare) senza alcuna fatica e rimanendo soddisfatto ogni volta. L’agenzia che ci ha trasmesso i files ha effettuato paragoni con svariate bands quali Running Wild, Accept, Grave Digger, Blind Guardian, Helloween, Gamma Ray, Scanner, Rage, Heavens Gate, X-Wild… ebbene, di tutti questi nomi, forse l’unico che calza a pennello è quello con i Grave Digger; c’è anche qualche richiamo allo stile chitarristico dei Runinng Wild e, conseguentemente, degli X-Wild; si potrebbero infine scomodare i Blind Guardian per “The last king” e la conclusiva “Lake of dreams”, ma sinceramente tutti gli altri sono letteralmente campati in aria! Non capirò mai perché ogni volta si debbano voler fare paragoni “ad mentula canis” con numerosi gruppi, quando si farebbe miglior figura con pochi, ma giusti, nomi. Tirando le somme “Ancient tales” è un buon biglietto da visita per il progetto Crystal Skull; mi auguro di non dover attendere altri 13 anni per ascoltare il seguito della trilogia, magari con un cantante migliore in formazione.