Uscito originariamente autoprodotto a gennaio 2017, "Death Shall be Served" è il debut album dei britannici Misanthropic Existence, realizzato in in formato fisico quest'anno da Aesthetic Death. Formatisi nel 2011 con all'attivo anche un demo ed uno split, la band di Worcester suona una Black/Death estremamente duro e feroce, un sound che potremmo definire solamente incazzato, che trae le proprie influenze dalla compattezza dello UK Death e dalle sfuriate del Black di scuola svedese.

"Death Shall Be Served" è uno di quei disci che piacerà sicuro agli amanti delle sonorità estreme. I Misanthropic Existence, al netto di una fantasia non proprio marcatissima, ci regalano infatti un album che non concede il minimo spazio a compromessi, una furiosa cavalcata di violenza sonora, dimostrando tra l'altro di essere già capaci di scrivere in maniera matura, riuscendo a tenere alta la concentrazione dell'ascoltatore anche in pezzi dalla durata importante come "War-Torn Earth and Blood Soaked Skies" (oltre 12 minuti) e "Humanicide" (oltre 7). Senza dimenticare bordate come "Rancid Vermin Flesh", l'opener "Sacrficial Slaughter" o "Molested by Abrahamic Gods", e la strumentale "Misanthropic Existence I", che tra urla strazianti è il brano in cui escono fuori le influenze del Death di scuola inglese. Un unico appunto che si può fare a questo disco, è la durata forse eccessiva. Ok, come detto ogni pezzo, preso singolarmente, ha i suoi spunti d'interesse, ma nell'insieme oltre un'ora di un genere in cui c'è poco spazio per variazioni sul tema potrebbero risultare pesanti, col rischio di portare l'ascoltatore anche ad annoiarsi nella seconda metà dell'album.

Affinando magari solo quell'unico punto, i Misanthropic Existence possono avere certamente la loro possibilità di farsi valere in una scena underground come quella Black/Death in cui è possibile trovare una miriade di ottimi gruppi. La band inglese sa il fatto suo e, tutto sommato, "Death Shall Be Served" è qui a provarlo.