Tracklist:
1) Hunted down
2) Entering
3) Tears to forget
4) Nothing to say
5) Little Joe
6) Hand of god
7) Sub pop rock city
8) Fopp
9) Fopp fucked up heavy dub mix
10) Kingdom of come
11) Swallow my pride
Tracklist:
1) Hunted down
2) Entering
3) Tears to forget
4) Nothing to say
5) Little Joe
6) Hand of god
7) Sub pop rock city
8) Fopp
9) Fopp fucked up heavy dub mix
10) Kingdom of come
11) Swallow my pride
1987, "Screeming life" (EP) porta alla luce quella che diventerà una delle band che hanno fatto parte della grande storia del rock.
1988 esce "Fopp" secondo EP della band, che pian piano inizia a farso strada nell'intricato mondo della musica. Nel 1990 esce finalmente "Screeming life/Fopp", primo vero album dei Soundgarden che comprende i loro primi EP.
2013, sono passati ben 23 anni e sul mercato della musica viene lanciata la ristampa di "Screeming life/Fopp" per la gioia degli appassionati del genere e dei Soundgarden.
Passa il tempo, passano gli anni ma non si può rimanere indifferenti davanti al grande senso di attualità espresso in questo album, in quelle note sempre attuali e in grado di far viaggiare con la mente esattamente come in quegli anni.
Certo, è probabilmente necessario un orecchio abituato a certi suoni (spesso definiti ''ammasso di rumore'') per gustarne il sapore particolare.
Un ritorno al passato oppure la scoperta di qualcosa di nuovo. Sicuramente non avrà la stessa resa del vinile di quei tempi, perchè diciamolo, il suono della punta di diamante che ''graffia'' il disco è tutta un'altra cosa; probabilmente chi lo ascolterà dopo 23 anni, rimasterizzato, lo troverà diverso e chi invece si accingerà ad ascoltarlo per la prima volta ne rimarrà piacevolmente colpito.
In ogni traccia si può sentire il ruomore di una Seattle d'altri tempi, una città culla dei più grandi della musica. Vengono i brividi ascoltando questa ristampa, si ha la sensazione di tornare indietro nel tempo. "Screeming life/Fopp", possiede quella grandiosa capacità di ''caricare'' di energia positiva, di voglia di vivere e fare rock. Dalla voce che incide l'anima di chi ascolta, fino alle chitarre arrabbiate figlie di un'epoca nella quale la diversità faceva una certa paura. Puo' piacere o non piacere affatto ma bisogna ascoltare quello che vi è dietro ogni singola nota, perchè ogni album racconta qualcosa, ogni album contiene sudore e coraggio.
Non è uno di quegli album da ascoltare in cuffia, anzi deve avere la possibilità di diffondersi nell'aria per essere davvero apprezzato; si ha la sensazione d'essere abbracciati da ogni traccia, come se in ogni testo e in ogni suono i Soundgarden avessero voluto dirci qualcosa. E' un album che non si rivolge alla massa ma ad ogni singolo ascoltatore. Ha parole per ciascuno di noi.
Un album da gustare, riascoltare e magari farsi spiegare da chi negli anni '90 aveva avuto la possibilità di viverlo veramente.