Line Up:
Piton: synth, chitarra
Vadoss: batteria
Stalker: basso
Serberus: voce
Tracklist:
1. Morbid
2. Through the Fog into Misery
3. Descension
4. Rhythm of the Beast
5. Take the Blue Pill
6. Wake
7. Callous
8. Fragment 3
Line Up:
Piton: synth, chitarra
Vadoss: batteria
Stalker: basso
Serberus: voce
Tracklist:
1. Morbid
2. Through the Fog into Misery
3. Descension
4. Rhythm of the Beast
5. Take the Blue Pill
6. Wake
7. Callous
8. Fragment 3
Leggere la definizione di "Synthetic Death Metal" ammetto che possa lasciare un po' perplessi parlando dei londinesi Ygodeh; iniziamo quindi a fare un pò più di luce su questo aspetto: con tale nome questi musicisti intendono identificare il loro death metal dal taglio altamente progressive che viene arricchito fortemente tramite l'utilizzo di sintetizzatori e campionamenti elettronici. Il risultato però non è dei migliori, la vena death metal infatti si riscontra solo nel cantato di Serberus, che passa dal growl al clean, e dalle chitarre ed il basso ribassato di tonalità; per il resto restiamo semplicemente su un lavoro molto progressivo, variegato ed atmosferico, che di estremo però ha davvero poco. Le canzoni infatti si susseguono su dei crescendo tecnici precisi e ben eseguiti, particolare pregio ha qui il drumming di Vadoss, a metà tra jazz e fusion, ma la potenza tuttavia fatica ad esprimersi; su tracce come "Morbid", ad esempio, la suspence resta sempre allo stesso livello, senza che il tempo lineare di batteria conduca ad uno sviluppo più aggressivo ed energico. I campionamenti elettronici, inoltre, sono elemento che può essere o perfettamente piazzato o un elemento di disturbo; in questo caso si rivelano seguire la seconda opzione: se gli accordi di sintetizzatore arricchiscono i brani attraverso il classico "tappetone atmosferico", i pattern campionati molte volte vengono utilizzati semplicemente come incisi negli stop and go risultando un po' fini a se stessi e poco convincenti. Ottimo il livello tecnico di questi quattro musicisti, ma ahimè eclissato da una post-produzione troppo "leggera" per quello che dovrebbe essere un disco death metal. E' sempre bello sperimentare e creare musica nuova, ma si corre anche il rischio di osare troppo e creare mix che non convincono e "Inside The Womb Of Horizonless Dystopia" purtroppo lascia un po' di amaro in bocca.