BEAUTIFUL VIOLENCE DEGLI ODIUM : TROPPO STONER PER DEL THRASH BEAUTIFUL VIOLENCE DEGLI ODIUM : TROPPO STONER PER DEL THRASH Hot

BEAUTIFUL VIOLENCE DEGLI ODIUM : TROPPO STONER PER DEL THRASH

recensioni

gruppo
titolo
Beautiful Violence
etichetta
Noisehead Records
Anno

Line Up:

 

Ralf : voce

Rochus: chitarra

Dave: chitarra

Beli : basso

Matze : batteria

 

Tracklist:

 

1 Used To Be me

2 Suffering

3 Abyss

4 A Better Part Of Me

5 Beautiful Violence

6 Loosing Control

7 No Regrets

8 No Limits

opinioni autore

 
BEAUTIFUL VIOLENCE DEGLI ODIUM : TROPPO STONER PER DEL THRASH 2012-10-28 15:54:01 Michele Alluigi
voto 
 
2.0
Opinione inserita da Michele Alluigi    28 Ottobre, 2012
Ultimo aggiornamento: 28 Ottobre, 2012
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Nonostante l'omonimia con una delle band culto-rarità del symphonic black metal norvegese, gli Odium in questione sono tedeschi e fanno un thrash metal, misto rock'n'roll alla Motorhead non certo innovativo ma comunque gradevole.
Ingrediente principale delle 8 canzoni di questo lavoro è il groove: la velocità oltre i limiti della tradizione anni ottanta è messa in secondo piano, vi è invece maggior cadenza, che rende sì molto più orecchiabili le canzoni, ma manca comunque qualcosa: forse nel giocare col groove e le accordature basse in questo modo si è un po' persa la pacca, o se vogliamo il classico pugno in faccia thrash, e nel complesso i brani risultano un po' molli e privi della giusta spinta.
Sono senz'altro ottimi riff di chitarra, che pescano anche un pochino dalla tradizione stoner dei Kyuss, ma la sessione ritmica con basso e chitarra rimane forse un po' troppo statica.
La canzone “A Better Part Of Me” è l'esempio più lampante di quanto detto sopra: nel complesso sembra di sentire una traccia composta dai Candlemass, che sono comunque una leggenda per carità, ma non mi sembra certo questo il miglior campo per utilizzare la loro influenza.
Decisamente meglio la successiva “Beautiful Violence”; la titletrack del lavoro, oltre al già citato groove, possiede quella potenza che manca nei brani precedenti; si sviluppa meglio e vi è un solo di chitarra davvero emozionante, imitando lo stile di “Five Minutes Alone” dei Pantera, senza per fortuna esserne una scopiazzatura fatta e finita.
Nel complesso un lavoro buono ma riuscito non al meglio, consiglio nel prossimo disco di accantonare il groove e spingere un po' di più con il tiro, per ora c'è da lavorare.

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