DEVASTANTE CLICHET BRUTALE DEGLI HATE DEVASTANTE CLICHET BRUTALE DEGLI HATE Hot

DEVASTANTE CLICHET BRUTALE DEGLI HATE

recensioni

gruppo
titolo
"Solarflesh"
etichetta
Napalm Records
Anno

Line Up:

 

Adam “ATF Sinner”Buszko: chitarra, voce , synth

Stanislaw “Hexen” Malanowicz : batteria

Konrad “Destryer” Ramotowski: chitarra

Slawomir “Mortifer” Kusterka: basso

 

Tracklist:

 

1 Watchful Eye Of Doom

2 Eternal Might

3 Alchemy Of Blood

4 Timeless Kingdom

5 Festival Of Slaves

6 Sadness Will Last Forever

7 Solarflesh

8 Endless Purity

9 Mesmerized

 

opinioni autore

 
DEVASTANTE CLICHET BRUTALE DEGLI HATE 2013-03-19 18:26:17 Michele Alluigi
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Michele Alluigi    19 Marzo, 2013
Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 2013
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Li ho definiti nel corso di loro precedenti lavori i “fratelli minori” dei Behemoth, non solo per essere loro conterranei ma anche perchè fondamentalmente il genere è lo stesso, un black / death metal (detto anche “blackned”) veloce, potente e semplicemente letale. La differenza basilare comunque sta nell'essere più orientati verso la matrice death, con spunti industrial, cosa che manca invece nella band di Adam “Nergal” Darski, il che li rende comunque un'interessante variante.
Questo “Solarflesh” ha come unico difetto quello di essere buono e valido come i suoi predecessori, nonostante i cambi di formazione gli Hate si dimostrano comunque la stessa band dei lavori precedenti; compatti, creativi, dinamici ed interessanti, forti anche di una produzione in studio quasi cibernetica che rende questo lavoro una mitragliatrice continua.
Essendo comunque un fan del genere non sono sicuramente deluso da questo prodotto, anzi è un disco extreme che consiglio vivamente a tutti, specialmente a chi volesse approcciarsi al genere ascoltando una delle tante band che possiede tutte le qualità per proporre un death metal di serie A.
Fuor di dubbio resta l'aumentare del loro potenziale in sede live, dai tempi di Anaclasis ad oggi, pur continuando a proporre fondamentalmente lo stesso genere, gli Hate hanno migliorato nel songwriting; sono aumentate nelle canzoni le parti più riflessive, con accordi tenuti ed arpeggi in distorto su una batteria ciclica, che conferiscono una maggiore malignità al sound complessivo.
Se questa band è destinata a sfornate lavori tutti uguali, ma con questi standard, che Satana li fulmini se osano cambiare troppo!

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