GLI HYPOCRISY NON DELUDONO GLI HYPOCRISY NON DELUDONO Hot

GLI HYPOCRISY NON DELUDONO

recensioni

gruppo
titolo
"End Of Disclosure"
etichetta
Nuclear Blast
Anno

Line Up:

 

Peter Tägtgren: chitarra, voce
Mikael Hedlund: basso
Horgh : batteria

 

Tracklist:

1 End Of disclosure

2 Tales Of Thy Spineless

3 The Eye

4 United We Fall

5 44 Double Zero

6 Hell Is Where I Stay

7 Soldier Of Fortune

8 When Death Calls

9 The Return

opinioni autore

 
GLI HYPOCRISY NON DELUDONO 2013-03-26 14:25:44 Michele Alluigi
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Michele Alluigi    26 Marzo, 2013
Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 2013
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Gli Hypocrisy sono una delle band pilastro del death metal scandinavo proprio per il fatto che nel corso della loro carriera si sono creati il loro trademark, partendo dal sound estremo “canonico” hanno lentamente tracciato il loro percorso evolutivo che li ha portati a creare il death metal “fantascientifico”.
Questo “End Of Disclosure” presenta alcuni spunti decisamente interessanti e freschi, la linea melodica nel ritornello della titletrack è decisamente vincente, ed in ogni pezzo si gustano comunque i fraseggi che da sempre caratterizzano il gruppo svedese. Per quanto riguarda i brani nel complesso comunque predomina la vena potente della band, che articola le ritmiche su tempi serrati e parti di groove davvero dinamiche, supportate dalla produzione eccelsa che caratterizza i lavori targati Nuclear Blast.
Un altro aspetto caratterizzante del loro sound sono poi le parti marziali, che hanno reso “Roswell 47” un pezzo sempre presente nelle loro scalette ed altrettanto faranno per “Hell Is Where I Stay”, che si presenta come una vera marcia granitica anche grazie al drumming pesante e preciso di Horg; con canzoni, invece, come “United We Fall” si ritorna al songwriting sullo stile dei primi lavori: veloce, potente e diretto, che sicuramente farà massacro nel pogo dei live; direi quindi che dal punto di vista compositivo questo disco ha veramente tutto.
Di decisamente nuovo, rispetto al solito comunque c'è poco, è un album degli Hypocrisy abbastanza standard in questo senso, sta di fatto che, per chi, come il sottoscritto, segue Peter Tägtgren e soci da tempo, questo disco si rivela un must da avere nella propria collezione.

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