Septem: un interessante esordio Septem: un interessante esordio Hot

Septem: un interessante esordio

recensioni

gruppo
titolo
"Septem"
etichetta
Nadir Music
Anno

 

TRACK LIST

1. Mind Loss

2. The Stranger

3. Purified by the Pain

4. Rebirth

5. Journey to Eternity

6. Cold Dead Heart

7. Septima

8. A Different Day

9. Choose Your Death

10. Keep Metal Alive

 

LINE UP

Daniele Armanini – voce

Enrico Montaperto – chitarra

Francesco Scontrini - chitarra, growl

Andrea Albericci – basso

Graziano Mariotti - batteria

opinioni autore

 
Septem: un interessante esordio 2013-03-30 09:22:28 Ninni Cangiano
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Ninni Cangiano    30 Marzo, 2013
Ultimo aggiornamento: 30 Marzo, 2013
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I Septem provengono da La Spezia e questo omonimo “Septem” (dotato di una copertina non proprio esaltante) è il loro debut album. La band ligure ci propone un piacevole heavy metal che, partendo dalle classiche basi della NWOBHM, viene modernizzato nei suoni e per alcune scelte come l’interessante lavoro del batterista Graziano Mariotti, spesso vero protagonista del sound della band soprattutto per l’uso della doppia-cassa alla Jorg Michael, nonché per la backing vocals in growling del chitarrista Francesco Scontrini. Personalmente ho trovato alquanto esagerate queste parti che spesso semplicemente non hanno molta ragion d’essere in un sound melodico come quello proposto dai Septem, soprattutto in considerazione del fatto che già la voce del buon Daniele Armanini è abbastanza aggressiva e grintosa. Ma qui entriamo nel campo dei punti di vista personali, su cui ognuno può dire la sua. “Septem” è composto da 10 brani (niente inutili intro finalmente!) tutti abbastanza corposi e complessi che, eccezion fatta per la sola “Choose your death” (l’unica in cui il growling non mi è dispiaciuto!), si assestano su un minutaggio importante, come “moda Iron Maiden” impone; anche qui suggerirei maggiore attenzione alla band, dato che con brani lunghi si rischia facilmente di risultare prolissi, a discapito dell’immediatezza delle melodie, componente fondamentale nell’heavy metal di stampo classico. Sono comunque particolari spesso quasi insignificanti che non inficiano l’esito finale di questo album che è risultato convincente ed anche abbastanza coinvolgente. Indubbiamente le ritmiche frizzanti imposte da batteria e basso contribuiscono non poco a far scorrere energia ed adrenalina nell’ascoltatore e non mi vengono in mente momenti di stanca o monotoni in tutti i 60 minuti di durata dell’album (a parte forse la parte iniziale di “Rebirth”, rovinata da troppo growling). Mi sono piaciute, oltre alla predetta “Choose your death”, anche le cavalcate metal “The stranger” ed “A different day” (di fronte alle quali ho trovato impossibile rimanere fermo!), la convincente “Journey to eternity” (forse la migliore, che dal vivo immagino sarà immancabile), nonché la strumentale “Septima” (curiosamente piazzata appunto quale settima traccia!), in cui i musicisti danno sfoggio di tutto il loro bagaglio tecnico. Una band interessante questi Septem, da tenere d’occhio per il futuro in cui, con opportuni accorgimenti (meno growling per favore!) ed un po’ di fortuna, potremo sentire ancora parlar di loro in maniera più che positiva!

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