01. Back On The Road
02. St. Valentine’s Day
03. Sunset Boulevard
04. Wild West
05. Right Or Wrong
06. A Man That Got No Heart
07. Due
08. The Magic Lamp
09. Dream On
01. Back On The Road
02. St. Valentine’s Day
03. Sunset Boulevard
04. Wild West
05. Right Or Wrong
06. A Man That Got No Heart
07. Due
08. The Magic Lamp
09. Dream On
I torinesi Elektradrive non hanno certo bisogno di presentazioni. Giusto due parole per ricordare che si sono formati nel 1983 e che dopo un lungo periodo di fermo sono tornati in pista nel 2009 con l’ottimo "Living 4” licenziato dalla Valery Records. Come indica il titolo “Due” è il secondo lavoro degli Elektradrive (il primo “Over The Space” è del 1986) ed è uscito in origine per la Dracma Records nel 1988. Negli anni ottanta “Due” è stato uno dei pochi dischi italiani, forse l’unico, a non essere bistrattato dalla rivista inglese Kerrang che lo “graziò” dandogli il massimo dei voti ovvero 5 K. Nel 2012 Beppe Crovella, produttore esecutivo insieme agli Elektradrive del platter originale, ha rimasterizzato il tutto e ha riconsegnato alla storia quella che rimane una delle migliori testimonianze dell’epoca di generi come L’ Hard/Pomp/A.O.R. che in Italia non hanno mai goduto di grossa fama e largo seguito.Se conservate il vinile originale di “Due” ed è ben conservato o se avete le ristampe in Cd’s precedenti potete anche saltare l’acquisto ma se al contrario il disco vi è sempre sfuggito dalle mani o, ancora peggio, non conoscete questo gruppo potete recuperare il tempo perduto e immergevi in una musica calda e avvolgente come la coperta di Linus. I 9 brani per complessivi 41’24” colpiscono tutti nel segno. L’unico neo che ho trovato è che nella iniziale “Back On The Road”: una traccia ottima e di classe che mischia i Van Halen con i Saxon di “Back On The Streets” (da “Innocence Is No Excuse” - 1985), la registrazione, almeno nel file in mio possesso, sembra presa da una cassetta. Come si diceva quando ero giovane io: “il suono fa ua ua”. Fortunatamente gli altri pezzi si sentono bene e questo è basilare per un disco che coniuga Hard e melodia con le tastiere eteree che spesso fanno da “tappeto” di Eugenio Manassero (in verità queste ultime a volte restano sotto traccia). Eccezionale piena e pulita, la voce di Elio Maugeri trascina il gruppo attraverso un percorso energico e carico come si ascolta in “St. Valentine’s Day”. Altre volte la band si sposta in territori Hard e Glam come su “Sunset Boulevard” e “Due” mentre meno sovente si riferisce all’ Hard dei ‘70 (“Right Or Wrong”). Se poi vogliamo parlare di A.O.R. credo che sia indicativa tra tutte la traccia “The Magic Lamp” con l’ottimo solo di chitarra di Simone Falovo. Ultime segnalazioni per “Wild West” con la sua armonica e il suo fischiettio e per la inevitabile ballata “Dream On” che, giustamente, vi porterà nel mondo dei sogni. Inutile che mi dilunghi oltre tanto avete capito, spero, che “Due” è un Cd da avere.