- Eiskalt
- Wahrheitsfinder
- Schlachtgebiet
- Mondenkind
- Jagen
- Wahnsinn
- Lanze
- Piratenbrut
- Neid
- Furchtlos
- Meer
- Electrowahn
Ma che fatica mandar giù questo "Eiskalt", quarto full-lenght dei tedeschi Ragnaröek, un disco di pagan folk metal piatto. Ci si aspetta sicuramente di più da una band di tale esperienza.
Lasciamo perdere le cose di questo genere che proprio non riesco a concepire, come ad esempio la voce rauca da fumatore accanito o da bevitore quotidiano di whisky, ma quì non ci siamo per nessuna ragione, voglio dire, il riffing è uno dei più piatti sentiti recentemente, talvolta più rock che metal (ed è un bene in questo platter), e già alla seconda strofa della quarta canzone ci si chiede se sia il caso di levare il disco dallo stereo. I cambi che portano ai refrains folkeggianti sono scontatissimi e certe aperture melodiche sono davvero inaccettabili per una band che ha un'età media maggiore ai vent'anni. Certo, i Ragna hanno dalla loro qualche buon passaggio azzeccato, come il riff introduttivo di "Jagen", e un paio di altre cose tipo un buon solo e una produzione perfetta per il genere proposto. Ma, nel complesso, non ci siamo. La Trollzorn, label specializzata in folk, ha preso proprio un abbaglio, per un album dedicato solo a coloro che non possono proprio mancare nessuna uscita folk. Ci ho messo qualche mese per recensirlo perchè inizialmente volevo dare un voto molto negativo, tanto che non volevo nemmeno recensirlo, ma poi c'ho un pò ripensato e l'ho riascoltato, e continuo a chiedermi come alcune zines estere, forse tedesche, abbiano potuto dare voti come 4/5 o 8/10 ad un disco simile...