Il nuovo album degli australiani Black Majesty Il nuovo album degli australiani Black Majesty Hot

Il nuovo album degli australiani Black Majesty

recensioni

titolo
Stargazer
etichetta
Limb Music
Anno

 

Track-list:

 

01. Falling

02. Lost Horizon

03. Voice Of Change

04. Killing Hand

05. Journey To The Soul

06. Holy Killers

07. Symphony Of Death

08. Edge Of The World

09. Stargazer

10. Shine [Bonus Track]

 

opinioni autore

 
Il nuovo album degli australiani Black Majesty 2012-07-19 16:00:22 Ninni Cangiano
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Ninni Cangiano    19 Luglio, 2012
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A distanza di due anni dal piacevole “In your honour”, tornano i power metallers australiani Black Majesty con il quinto album della loro carriera intitolato “Stargazer” uscito, come tradizione, per la tedesca Limb Music, label che ha prodotto tutti gli altri albums della band capitanata dall’ugola cristallina dell’ottimo John Cavaliere. Anche questa volta la formazione è rimasta intatta, senza un bassista ufficiale e chissà che anche questa volta come session-man sia stato chiamato a registrare le parti di basso il buon Evan Harris (non ho informazioni al riguardo, sorry!), oramai da considerare a tutti gli effetti un altro membro della band, visto che è dal debut album ad occuparsi lui della parti di basso, pur non rientrando ufficialmente nella line-up. L’album è composto da 9 pezzi, più una bonus track intitolata “Shine” che non dispiace affatto e sulla cui presenza non mi sono stati forniti dettagli (immagino una prima tiratura in digipack....). Lo schema seguito dalla band è abbastanza lineare, con pezzi ruffiani ed orecchiabili ma mai troppo “happy”, ricchi di energia e velocità (grande il lavoro del batterista Pavel Konvalinka, una vera e propria macchina da guerra!), arricchiti da assoli di gran gusto della coppia di chitarre di Steve Janevski e Hanny Mohamed. Fa eccezione (ma fino ad un certo punto) la sola “Symphony of death”, più cadenzata e moderata rispetto alle altre che, in certi passaggi, farebbe persino pensare ad una ballad romantica. A me sono piaciute in particolar modo la melodica “Lost horizon” (Stratovarius docet!), la velocissima opener “Falling”, l’orecchiabile “Journey to the soul” e la monumentale “Stargazer”, scelta giustamente quale title-track visto che obiettivamente è il pezzo migliore e più particolare del disco. I Black Majesty sono quasi arrivati a festeggiare il decennale della loro attività e proseguono con la loro tradizionale musica; persino la copertina (realizzata, come consueto, da Dirk Illing), segue sempre la consuetudine, con il guerriero ed il leone nella tematica, anche se questa volta c’è un po’ di colore in più. Come detto, il sound della band prosegue fedelmente ed imperterrito con un veloce e frizzante power metal, ricco di melodia ed orecchiabilità; conseguentemente, chi ha apprezzato questi 4 australiani in passato (come il sottoscritto) non potrà non rimanere affascinato da questo “Stargazer”. Al contrario, chi non ne può più di certe sonorità e ritiene superflua l’esistenza di bands alquanto simili tra loro (obiettivamente l’originalità non è una caratteristica di questa band), sicuramente giudicherà diversamente da me e non apprezzerà la proposta musicale dei Black Majesty. E’ sempre la solita storia: se vi piace questo genere di musica e non cercate originalità ad ogni costo, allora i Black Majesty sono sicuramente pane per i vostri denti; viceversa è meglio lasciar perdere e dirottare le vostre attenzioni (ed i vostri soldini) altrove... a voi la decisione!

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