Daniele Liverani: un "maestro" della musica a pieno titolo Daniele Liverani: un "maestro" della musica a pieno titolo Hot

Daniele Liverani: un "maestro" della musica a pieno titolo

recensioni

titolo
Eleven Mysteries
etichetta
Lion Music
Anno

 

1.   Mysterious Impulse

2.   Inspiration

3.   Nervous Forces

4.   Supreme Gladness

5.   All Is Pure

6.   Giving

7.   Humiliation

8.   Regeneration

9.    Freedom

10.  Survive

11.  Eternal

opinioni autore

 
Daniele Liverani: un "maestro" della musica a pieno titolo 2012-08-19 09:50:40 Corrado Franceschini
voto 
 
4.5
Opinione inserita da Corrado Franceschini    19 Agosto, 2012
Ultimo aggiornamento: 19 Agosto, 2012
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

E’ praticamente impossibile condensare nello spazio di una recensione l’attività svolta da Daniele Liverani così come è impensabile imbrigliare la sua fantasia di compositore e strumentista. Vi posso dire che parlando con Daniele ci si trova di fronte ad una persona disponibile e con delle idee, musicali e non, ben radicate e definite. A partire dal 1988, anno nel quale è stato recensito il primo demo di Liverani dalla rivista HM, ad oggi, si sono succeduti numerosi album solisti, la trilogia “Genius – A Rock Opera”, e parecchi lavori di bands differenti, ultima in ordine di tempo TwinSpirits. Luglio 2012 ha visto uscire l’album a 11 tracce “Eleven Misteryes” nel quale ad accompagnare il musicista troviamo Marco Zago alle tastiere, Tony Dickinson al basso e Paco Barillà, valido batterista sedicenne. “Eleven Misteries” si può considerare come un album strumentale vista la esigua presenza di interventi vocali relegati per lo più all’inizio e alla fine di ogni brano messi lì quasi a fare da unione ad una lunga storia musicata, e scommetto che è così. L’album in questione,naturalmente, contiene parti di chitarre (sovrapposte) in gran quantità: chitarre che imperversano e scorazzano in lungo e in largo e che fanno il bello e il cattivo tempo; ovvero producono parti tirate o si “rilassano” lasciandosi andare a sprazzi e aperture melodiche. Larghissimo spazio viene lasciato anche alle tastiere che molto spesso rubano la scena alle 6 corde per salire in cattedra. Vista la particolarità del Cd le mie considerazioni ed il mio invito all’ascolto sono rivolti si ai progsters amanti di bands quali Dream Theather e simili ma, sopra a tutto, agli estimatori e ai guitar maniacs che seguono il sound di chitarristi come Joe Satriani e Steve Vai. Se poi vogliamo allargare il discorso credo che si troveranno a proprio agio anche gli amanti del Progressive Rock dei Genesis dell’era Gabriel/Hackett di cui ho sentito forti influenze in alcune canzoni o degli Yes o ancora, per rimanere in Italia, della Locanda Delle Fate. Ogni brano vive di una vita e di una “luce” propria e le sorprese che ci regalano i strumentisti non vengono lesinate. In questo modo viene allontanato lo spettro della noia che a volte questo tipo di lavori si portano appresso. Difficile tirare fuori un solo pezzo che risalti sugli altri visti anche i diversi stili toccati perciò metterò in evidenza alcune caratteristiche che mi hanno colpito dei diversi brani. “Mysterious Impulse” offre alcuni attimi di “suspence horror” e nei suoi momenti di chitarra votata al “capriccio caotico” mi ha ricordato “il Volo Del Calabrone”. “Inspiration” e’ Power, Prog, e Progressive miscelati sapientemente assieme. Per “Nervous Forces” spendo due parole sul ritmo tenuto da Paco Barillà che, nel finale, non mi ha particolarmente soddisfatto per il ritmo tenuto: avrò comunque modo di citarlo per il suo contributo positivo in seguito. “Supreme Gladness” dopo un breve inizio Piano/voce prende una strada che passa per il blues di Gary Moore, il suono della chitarra è diverso ma lo stile ci sta tutto, e approda allo Steve Vai di “For The Love Of God”. “All Is Pure” si apre con una dolce e soave melodia, va in un crescendo progressivo, e lascia spazio ad una apertura fantastica per poi creare altre alternanze nei ritmi. “Giving” è per la maggior parte un tipico Rock Progressive con tastiere votate al Rock “Barocco”. “Humiliation” offre stacchi ed energia a profusione. “Regeneration” palesa la forte presenza dei Genesis di cui vi ho parlato prima ma mette in luce le doti di Barillà con il suo tempo spezzato di batteria. “Freedom” è Hard pesante in cadenza e tempi dispari e spezzati ma anche molto altro. In “Survive” la sorpresa arriva dallo stacco jazzato inserito. Anche il Prog/Power/Hard di “Eternal” si distingue ai 3’45” per una parte tipicamente Swing – Jazz ad opera di piano, basso e batteria per poi finire di nuovo con l’Hard. Alla fin della fiera quello che mi sento di dirvi è che se ancora non avete messo Daniele Liverani tra i “maestri” della chitarra trovategli un posto accanto a quelli che considerate i “mostri sacri”.
Nota: se richiedete il Cd direttamente a Daniele Liverani vi arriverà a casa un poster grande con dedica e firma, e le stesse saranno apposte sul booklet di “Eleven Mysteries”.

Trovi utile questa opinione? 
10
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Recensione Utenti

Nessuna opinione inserita ancora. Scrivi tu la prima!

Per poter scrivere un commento ti devi autenticare o registrare
 
Powered by JReviews