Symphonic power dalla Francia: ecco i Kerion Symphonic power dalla Francia: ecco i Kerion Hot

Symphonic power dalla Francia: ecco i Kerion

recensioni

gruppo
titolo
Cloud riders
etichetta
Metalodic Records
Anno

 

Track-list:

01. Rider’s theme (Intro)

02. The map

03. Everlasting flight

04. Bounty hunter

05. The sky is my ocean

06. Fireblast

07. Tribal vibes

08. Never more

09. Celticia’s song

10. Ghost society

11. The fall of skycity part 1

12. The fall of skycity part 2

13. Rider’s theme (Outro)

 

 

Line Up:

Flora – Vocals

Rémi – Guitars

Sylvain – Guitars

Stéphane - Bass

JB – Drums

opinioni autore

 
Symphonic power dalla Francia: ecco i Kerion 2012-09-30 09:03:45 Ninni Cangiano
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Ninni Cangiano    30 Settembre, 2012
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

I Kerion sono una symphonic-power metal band francese in attività dal lontano 1997 e questo “Cloud riders” è il loro terzo album, dopo il debut “Holy creatures quest” (2008) ed il successivo “The origins” (2010). La label canadese Metalodic Records ha creduto in loro ed ha diffuso questo ottimo disco, con la piacevolissima copertina realizzata dal fumettista Genzo. La proposta musicale dei Kerion è incentrata sulla voce eterea dell’affascinante Flora e studiata credo appositamente per farla rendere al meglio possibile; molto intelligentemente, alcune volte a farle da contraltare c’è anche una voce in growling (incredibilmente di una donna!) che dona quel po’ di sana cattiveria che non guasta mai, in un disco altrimenti alquanto “zuccheroso”. “Cloud riders” (che dovrebbe costituire una “part 1” di un progetto evidentemente più ampio ed ambizioso) è composto da 13 tracce, fra cui la consueta intro “Rider’s theme”, ripresa in parte anche come outro del disco, più la brevissima “The fall of skycity part 1” che costituisce un’apertura alla canzone vera e propria costituita dalla “part 2” e che, di conseguenza, poteva benissimo essere inglobata nel pezzo principale. Restano, quindi, 10 pezzi di cui parlare. E’ bene mettere in chiaro subito un elemento: se non siete fans di questo particolare genere musicale, è meglio risparmiare il vostro tempo e non proseguire con questa lettura, semplicemente perché la proposta dei Kerion non fa per voi! Se, al contrario, il symphonic-power vi affascina, i Kerion saranno pane per i vostri denti ed anche molto saporito! Pur non avendo le ritmiche veloci e sostenute dei nostri Ancient Bards (altra band con voce femminile), i Kerion hanno la tipica maestosità e teatralità indispensabili in un genere simile. Tecnicamente parlando, poi non ci sono discussioni da fare, dato che è imprescindibile una maestria notevole, non solo per comporre ed ideare, ma anche solo per suonare robe simili. Anche la registrazione è fondamentale e fortunatamente non ci sono gravi pecche, anche se forse il basso di Stéphane è un po’ troppo relegato in sottofondo, come spesso purtroppo accade. Tornando ai pezzi di “Cloud riders”, mi limito a segnalarvi quelli che maggiormente hanno incontrato i miei favori, sottolineando che comunque ci troviamo ad un album davvero magistrale. Partirei dalla fine, da quella “The fall of skycity”, vera summa del sound di questa band, suite di gran gusto, dall’incedere maestoso e spettacolare, con svolazzi chitarristici degni del nostro mitico Olaf Thorsen e/o del grande Luca Turilli (tanto per rimanere nello specifico genere). Dolcissima si presenta “Celticia’s song”, pezzo per archi, piano e voce, in cui la nostra Flora dà il meglio della sua ugola; brano perfetto per momenti romantici. Molto teatrale anche “Fireblast”, scelta per la realizzazione di un video; si tratta forse del brano più vicino allo stile dei maestri Rhapsody e sono pronto a scommettere che vi farà sbattere il capoccione, grazie alla ritmica impressa dalla batteria dell’ottimo JB! Indovinatissima, come detto, anche la presenza della voce in growling dell’ospite Rachel. Potrei proseguire con la tellurica accoppiata iniziale “The map”/”Everlasting flight”, o anche con la lunga “Bounty hunter” (con voce maschile ospite), o con la quasi etnica “Tribal vibes”, ma rischierei di citarvi tutti i pezzi di questo piacevolissimo album. Fans del symphonic power non fatevi sfuggire “Cloud riders” dei francesi Kerion; per quanto mi riguarda, credo andrò alla ricerca anche dei due precedenti dischi di questa interessantissima band!

Trovi utile questa opinione? 
10
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Recensione Utenti

Nessuna opinione inserita ancora. Scrivi tu la prima!

Per poter scrivere un commento ti devi autenticare o registrare
 
Powered by JReviews