Logo
Stampa questa pagina
25 Dic

30-11-2018 Intervista con Daniele Guglielmi, autore del libro “Rumore, sudore e vecchie cassette”.

Vota questo articolo
(3 Voti)

 

E’ difficile trovare libri che hanno come argomento il movimento Heavy Metal underground nazionale. Se poi ci spostiamo a livello regionale o territoriale, la cosa diventa impossibile. “Rumore, sudore e vecchie cassette”, libro di Daniele Guglielmi uscito nel settembre del 2018 per la casa editrice Sette Città, viene a colmare questo vuoto andando a scavare nei meandri del Metal della zona della Tuscia ed è un esempio unico nel suo genere. Date le mie origini laziali da parte di madre ho letto con interesse le biografie e le discografie accluse ed ho respirato un’aria musicale che non conoscevo e che veniva, e viene, da una terra dove si trovano le mie radici affettive: una terra che ho frequentato assiduamente per decenni.

D) Ciao Daniele, ben arrivato su www.allaroundmetal.com. Visto che il tuo non è un nome propriamente noto puoi rilasciare ai nostri lettori qualche cenno biografico?

Ciao Corrado. Allora, iniziamo. In effetti, io sono l’ultimo degli sconosciuti, questo è innegabile. Sono semplicemente un appassionato di rock e metal che dal 1986 segue la scena, con particolare attenzione all’underground. Ho collaborato negli anni 90 con alcune fanzine cartacee e successivamente con diversi siti musicali e non. Mi sono sempre dilettato a scrivere. Ho in archivio moltissimo materiale ancora inedito. Oggi curo una rubrica fissa che “straparla” di musica su un blog (arenone.it) chiamata 33 ghiri.

D) Cosa ti ha spinto a scrivere “Rumore, sudore e vecchie cassette”, quanto tempo ha richiesto la stesura del libro e come mai hai avuto l’idea di dividerlo in tre parti?

È tutto scritto nell’introduzione. Ero a casa e stavo ascoltando una vecchia demo degli Stiff, a mio modesto avviso una delle band seminali del metal italiano. Molti non li conoscono, solo per il fatto che non siano riusciti mai a far uscire una release ufficiale. Mi sembrava un’ingiustizia enorme. Partendo da questa considerazione mi son chiesto quante band dal repertorio inedito fossero esistite dagli anni ottanta ad oggi nella mia provincia. Prima ho organizzato il mio archivio personale e poi sono andato a contattare i vari protagonisti ed ho cercato di stilare una lista quanto più esaustiva possibile. Il lavoro è durato circa dodici mesi, e ho dovuto dividere il testo in tre sezioni per poter rendere la fruizione della trattazione maggiormente organica e quanto più possibile uniforme. Ho individuato le band hard rock e metal nel primo capitolo, tutte le realtà estreme e d’avanguardia nel secondo, chiudendo con le band alternative, utilizzando questo ultimo spazio per tutti i gruppi difficilmente catalogabili. Mi sono spinto fino alle realtà meno commerciali, escludendo il pop ed evitando la scena punk e hardcore, in quanto già oggetto di un precedente lavoro dell’amico Andrea Corsetti.

D) Una domanda scaturita dal fatto che nel libro sono presenti delle discografie di gruppi, talvolta sconosciuti, curate e accurate; sei un appassionato di demo, un collezionista “seriale” o altro?

Sono un collezionista compulsivo. Catalogo e acquisto materiale da oltre trent’anni. Mi è sempre interessato il lato sommerso del rock duro, senza limitarmi alle band più mainstream. Nonostante negli anni, in modo sistematico, abbia selezionato sempre più la ricerca, ho la possibilità di attingere ad un archivio composto da un notevole bacino di release, tutte rigorosamente originali. Ho un cattivo rapporto con la musica digitale e con lo streaming in genere. Considerando anche il fatto che la realtà della zona non è certo così vasta, non mi è stato difficile contattare amici e conoscenti per poter integrare quanto negli anni non avevo avuto la possibilità di reperire, includendo materiale inedito sia audio che fotografico.

 

D) Il libro prende in esame i gruppi della Tuscia romana, ovvero dell’alto Lazio, pensi che possa avere interesse a livello nazionale oppure catalizzerà l’attenzione di persone della zona presa in esame o che, come me, sono appassionate di musica Hard & Metal nazionale non che avidi lettori?

Non può non interessare che tutti, indipendentemente dalla provenienza. Il testo interessa più di settanta band e molte non possono e non devono essere ignorate. Tra l’altro diversi gruppi già godono di una fama nazionale e internazionale, per la qualità della loro proposta e per la professionalità dei loro lavori. Questo mio modesto tributo non può essere considerato un testo per la Tuscia laziale, ma contiene moltissime indicazioni per avere la possibilità di conoscere gruppi veramente di livello. In questa sede, non sarebbe opportuno sceglierne alcune, ma mi limito ad invitarvi a scoprirle, perché vi assicuro che vale la pena. Tra l’altro, alcuni gruppi del passato, pungolati dal mio interesse hanno cercato in questi mesi di aprire di nuovo gli archivi e hanno diffuso in rete molto materiale. Non mi prendo il merito di tutto questo, ma ne sono estremamente felice.

D) Quali sono state, stesura a parte,  le maggiori difficoltà nello scrivere il libro? Hai trovato più collaborazione o “reticenza” da parte di chi ha vissuto le cose in un certo periodo e, magari, le aveva sepolte sotto il tappeto perché le riteneva solo una fase dell’adolescenza/gioventù?

Ad essere sinceri la maggior parte delle persone che ho contattato mi hanno riservato un trattamento encomiabile e con il loro entusiasmo, in qualche maniera, mi hanno dato la forza di concludere un lavoro che sulla carta appariva non certo semplice. C’è stato qualche caso isolato di soggetti che sono stati particolarmente reticenti a mettermi a disposizione del materiale, soprattutto per mancanza cronica e generalizzata di empatia. Questo è un problema molto diffuso in ambito musicale e non certo a Viterbo e provincia solamente. Altri li ho trovati in difficoltà, al momento in cui ho riesumato loro vecchi progetti musicali, nei quali oggi non si riconoscono più a livello artistico. Anche questo fenomeno, in ambito musicale, non è certo nuovo.

D) Leggendo il libro si ha l’idea che la scena del viterbese, soprattutto per ciò che riguarda gli studi di registrazione e i musicisti, sia appannaggio di poche persone che, spesso, creano nuovi gruppi o fanno parte di diverse band: è così?

Ovviamente la trattazione è ricollegabile ad un’area geografica piuttosto ridotta ed è fisiologico che certi nominativi appaiono coinvolti in diverse realtà artistiche. C’è qualche soggetto che ha materialmente inaugurato la scena e ancora oggi è sulla breccia. La gente di queste parti spesso ha la pellaccia dura e se crede in quel che fa non abdica certo con facilità.

D) Esistono dei locali che danno spazio alla musica dal vivo e “voce” alle band della zona? Trovi che la scena dell’alto Lazio sia coesa oppure anche li, come dappertutto, esistono rivalità, invidie, ripicche o altre cose che portano scompiglio e, parere personale, non aiutano nessuno?

La mancanza cronica di locali, come in altre parti d’Italia, da sempre è stata a Viterbo e provincia un problema. Oggi, tale vuoto è ancor più evidente nel capoluogo, un po’ meno in provincia, dove qualche realtà si sta affermando in modo professionale. In troppe situazioni, comunque, le serate con maggior affluenza vengono prenotate per tribute band. Questa non è certamente una scelta dei proprietari dei locali, ma una precisa indicazione del pubblico. Riflettiamo.

D) Come sei entrato in contatto con Emanuele Paris (uno dei miei cugini n.d.a.) della casa editrice Sette Città? Come è stato accolto il tuo progetto? In caso di stesura di un nuovo libro hai intenzione di collaborare di nuovo con questa piccola ma efficiente casa editrice legata al territorio?

Con Emanuele ci conoscevamo. Un amico mi ha indirizzato a lui per proporre il manoscritto. Ho trovato collaborazione, massima disponibilità e professionalità. Nessuna imposizione e totale libertà sotto ogni punto di vista. Sarebbe un grande onore per me, in caso dovessi pubblicare in futuro, avvalermi ancora una volta della casa editrice Sette Città, piccola, determinata e molto ambiziosa.

D) Dove si può reperire il tuo libro e dove e come è possibile contattarti per avere aggiornamenti sulla tua attività?

Il libro in città e in provincia si può trovare nelle librerie del circuito distributivo di Sette Città e in rete sulle maggiori piattaforme di vendita on line e ovviamente sul sito della casa editrice (www.settecitta.eu).

Per finire, vorrei ringraziare te Corrado e www.allaroundmetal.com per avermi contattato, con la speranza possiate essere in tanti ad essere curiosi nel conoscere la scena di Viterbo e provincia. Non vi pentirete. Alla prossima.

Ultima modifica il Martedì, 25 Dicembre 2018 12:01
Corrado Franceschini

Oltre 50 anni di età e più di 35 anni di ascolti musicali.

Sito web: it-it.facebook.com/people/Corrado-Franceschini/100000158003912

Ultimi da Corrado Franceschini

allaroundmetal all rights reserved. - grafica e design by Andrea Dolzan