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Asomvel: nella scia dei Motorhead; anche troppo. Asomvel: nella scia dei Motorhead; anche troppo. Hot

Asomvel: nella scia dei Motorhead; anche troppo.

recensioni

gruppo
titolo
“World Shaker”
etichetta
Heavy Psych Sounds Records
Anno

TRACKLIST:
1. World Shaker
2. True Believer
3. Payback’s a Bitch
4. Runnin’ the Gauntlet
5. Reap the Whirlwind
6. The Law is the Law
7. Steamroller
8. Every Dog has its Day
9. Railroaded
10. Smokescreen
11. The Nightmare Ain’t Over

LINE UP:
Ralph Robinson – Bass/Vocals
Lenny Robinson – Guitar
Jani Pasanen – Drums

opinioni autore

 
Asomvel: nella scia dei Motorhead; anche troppo. 2020-07-07 17:25:35 Corrado Franceschini
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Corrado Franceschini    07 Luglio, 2020
Ultimo aggiornamento: 09 Luglio, 2020
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Quando si va vicino al mito fino a plagiarlo; quello che gli inglesi Asomvel hanno fatto con i Motorhead, si hanno due tipi di reazione. Da un lato i fan duri e puri grideranno allo scandalo perché qualcuno si è permesso di copiare la loro band preferita. Dall’altro lato i più nostalgici e vogliosi di ritrovare un certo tipo di suono, tesseranno le lodi del gruppo che ha riportato in auge ancora una volta il ritmo sporco e grezzo che ha reso celebre Lemmy e Co. nel corso dei decenni. Io, da buon Motorheadbanger e seguace dei Motorhead dal 1980, sono andato a documentarmi ed ecco ciò che ho concluso. Gli Asomvel sono nati come trio nel 1993 e se vi andate ad ascoltare sul loro sito ufficiale la prestazione offerta dalla formazione con uno dei suoi fondatori: Jay – Jay Winter, morto in un incidente d’auto nel 2010, scoprirete che l’attitudine Rock n’Punk l’hanno sempre avuta, coltivata e proposta. Nell’album “World Shaker”, come si diceva, quest’attitudine si è fusa a caldo con il suono dei Motorhead del quale Lenny Robinson (ch), Ralph Robinson, nipote del defunto Jay – Jay Winter (bs e vc), e Jany Pasanen (bt) hanno carpito l’essenza. Siamo precisi: la voce e il suono del basso di Lemmy, così come la chitarra di Eddie, e le rullate di Phil, non fanno parte al 100% degli undici pezzi di questo lavoro, ma non vi sarà difficile riscontrare ritmiche e riff che portano alla mente “Ace of Spades”, “Love me Like a Reptile”, “Mean Machine” (es: “Runnin’ the Gauntlet”) o cento altri. Tutto fila veloce come un treno in corsa. La registrazione e la produzione svolte a settembre 2018 allo Stationhouse da James “Atko” Atkinson e il Master svolto da Jaime Gomez Arellano all’Oregon Studio sono di livello più che sufficiente. Qualcosa che non convince però c’è ed è la pochezza di idee. Fino a quando il terzetto spara le proprie cartucce in 2’40” o giù di lì va tutto bene; quando si dilunga oltre i 3’05”, come accade in “The Law is the Law” e “Reap the Whirlwind”, mostra di sprecare tempo e spazio “rubandolo” ad altri eventuali pezzi. Ritmo, bridge/titolo, solo, e rientro: se questo è il vostro pane quotidiano, potete ascoltare i brani in tutta tranquillità e usufruire della scarica di adrenalina che provocano. Partite dall’omonima “World Shaker”, passate per l’ottima “Payback’s a Bitch”, approdate al Metal/Punk di “Every Dog Has Its Day” e andate avanti con il Rock n’Roll a medio ritmo di “Smokescreen”. Non so quanto potranno andare avanti gli Asomvel se non inietteranno una buona dose di idee nella loro musica ma, per questa volta, va bene così.

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