Album Line Up:
Dirk Schiemann - vocals
Gunter Groen - guitars
Klaus Kessemeier - guitars
"Lord" Joachim Meyer - bass
Thomas Marter - drums
Tracklist:
1. Coloured Eyes [05:15]
2. Holy Ground [03:38]
3. What i Confess [08:41]
4. Nice to Beat you [04:11]
5. Mindwaves [04:43]
6. Dealing with Dilemma [05:15]
7. Cardinal Sin [04:15]
8. Hardcore Incorrigible [03:54]
9. Artificial Intelligence [05:12]
10. Terrorized Brains* [04:55]
11. Holy Ground* [03:43]
12. Cardinal Sin* [04:14]
13. Unexpiated Bloodshed* [04:41]
*from a live show in 1992
Running time: 1:02:37
Una pessima ristampa dai meandri della scena tedesca: "Mindwaves" degli Assorted Heap Hot
recensioni
opinioni autore
Sto seriamente cominciando a pensare che la quantità di ristampe della Vic Records inizi ad essere un po' troppa. Dopo la moltitudine già recensita in passato ed il recensito in questi giorni, eccoci di nuovo davanti all'ennesima ristampa, questa volta della Thrash/Death band tedesca Assorted Heap. Per chi non li conoscesse, gli Assorted Heap erano una band originaria di Aurich che è stata attiva dal 1987 al 1992. Durante quel periodo i nostri riuscirono a farsi un discreto nome all'interno della scena centro europea grazie ad un Thrash/Death tanto tecnico quanto brutale che ha avuto il suo apice nel disco d'esordio, "The Experience of Horror".
Purtroppo non è il loro debut ad essere ristampato, ma il secondo album, "Mindwaves". Un album in cui ancora c'è qualcosa dai primi demo o dell'esordio... ma molto poco. "Mindwaves" è un album che punta più alla tecnica (ma di certo non dovete aspettarvi quella che possiamo sentire oggi) ed alle atmosfere, col risultato che a mancare del tutto è la furia che fece di "The Experience of Horror" un buon disco e diede loro la nomea d'essere tra i gruppi Thrash più brutali in Europa. Insomma, per farla breve, abbiamo la ristampa, con aggiunta di quattro pezzi live che porta la durata a oltre un'ora, di un album che per la maggiore risulta essere abbastanza noioso, pur con i suoi momenti interessanti tipo "Nice to Beat you" (divertente anche il gioco di parole del titolo). Ma se poi pensiamo ai quasi nove minuti della noiosissima "What I Confess"... Posso giurarvi che ad ogni ascolto sembravano non passare mai ed ogni volta era sempre peggio.
Riscoprire dischi vecchi tutto sommato non è una brutta cosa. Ma se il numero di ristampe comincia ad essere enorme ed in più vengon ritirati fuori dischi di cui probabilmente non se ne sentiva nemmeno la necessità, forse due domande sarebbe il caso di farsele. Citando l'amico David Folchitto, questo disco è decisamente NØ.