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Terzo episodio del progetto Empires of Eden Terzo episodio del progetto Empires of Eden Hot

Terzo episodio del progetto Empires of Eden

recensioni

titolo
Channeling the infinite
etichetta
Rock'n'Growl Records
Anno

 

 

Tracklist:

1. Cry Out (feat. Rob Rock)

2. Hammer down (feat. UDO)

3. This Time (feat. Steve Grimmett)

4. Channelling the Infinite (feat. Sean Peck)

5. Lions For Lambs (feat. Alessandro Del Vecchio)

6. Cyborg (feat. Carlos Zema)

7. World on Fire (feat. Louie Gorgievksi)

8. Your eyes (feat. Mike Dimeo)

9. Born a king (feat. Danny Cecati)

10. As flames scorch the ground (feat. Vo Simpson)

11. White wings (feat. Ronny Munroe)

12. Hammer down All star version * (feat. UDO, Rob Rock, Sean Peck,Carlos Zema, Vo Simpson, Ronny Munroe)

13. Born a King * (feat. Sean Peck)

 

* Bonus Track

 

 

opinioni autore

 
Terzo episodio del progetto Empires of Eden 2012-06-01 09:40:49 Ninni Cangiano
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Ninni Cangiano    01 Giugno, 2012
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Gli Empires of Eden sono la creatura di Stu Marshall, talentuoso shredder australiano che, raccolti numerosi artisti da tutto il mondo attorno a se, sforna periodicamente album di power melodico. Ammetto di non conoscere i primi due albums di questo progetto e di essermi approcciato a questo “Channeling the infinite” con notevole curiosità, attratto anche dalla splendida copertina, opera dell’artista statunitense Alex Ruiz, nonché dai nomi degli ospiti, come UDO, Rob Rock, Steve Grimmett, Mike Dimeo, il nostro Alessandro Del Vecchio, ecc...
Purtroppo, a fronte di tanta abbondanza, non ho trovato altrettanto fascino dal punto di vista musicale; sia chiaro che, a livello tecnico, non è possibile muovere critica alcuna ma, forse complice anche una registrazione non proprio eccelsa (spero dipenda dagli mp3 che ho avuto a disposizione!), la musica che ho avuto modo di ascoltare negli 11 pezzi di questo album (+2 bonus tracks) non mi ha saputo conquistare ed affascinare totalmente. Fosse capitata 10 anni fa, probabilmente la mia reazione sarebbe stata differente, rimanendo maggiormente colpito, ma al giorno d’oggi questo canonico power melodico, infarcito di orchestrazioni, non è nulla di nuovo, nulla che non sia già stato realizzato da tante bands in precedenza, soprattutto qui in Europa. Ciò nonostante in “Channeling the infinite” ci sono diversi punti di forza e pezzi dal “tiro” giusto; mi riferisco, ad esempio, alla splendida “Cyborg”, il pezzo migliore dell’album con un ritmo incalzante e trascinante, ma anche a “White wings”, altra song ricca di energia ed adrenalina, cantata bene dalla voce ruvida e sporca di Ronny Munroe (Metal Church). Altri brani che mi hanno convinto sono la trascinante opener “Cry out” con Rob Rock alla voce; la sinfonica title-track “Channeling the infinite”, cantata da un isterico Sean Peck (Cage), la tellurica “World on fire”, con forse le migliori parti di batteria del disco da parte di tale Jasix (abbiate pazienza, non si può conoscere tutti i musicisti del mondo!). Interessante la suite “Born a king”, cantata dalla calda ugola di Danny Cecati degli Eyefear (tra le bonus-track c’è la versione cantata da Sean Peck), anche se forse il leader Mashall poteva osare di più in quanto a pomposità e liricismo. Dall’altra parte, devo sottolineare che qualche brano non particolarmente avvincente è presente (“This time”, “Hammer down”, di cui preferisco la versione “all star” relegata a bonus track, “Your eyes”...) e fa scendere il giudizio ad una sufficienza che delude un po’, a fronte di simile abbondanza di artisti di talento. Date comunque un ascolto a questo “Channeling the infinite” targato Empires of Eden, magari potrete giudicare differentemente da me....

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