Line Up:
Eliza Gregory - vocals
Will Tirner-Duffin - guitars
Chris Wilson - bass
Dan Arrowsmith - drums
Tracklist:
1. Let the Long Night Fade [06:51]
2. Black Ring [04:26]
3. Gravesend [04:55]
4. Descending [03:18]
5. 12.5907786999999987 55.6852689 [03:55]
6. Mass Strandings [03:49]
7. Dual Wounds [03:24]
8. False Teeth [08:06]
Running time: 38:44
"Let the Long Night Fade" dei Row of Ashes: un album da ascoltare più volte per poter entrarci in sintonia Hot
recensioni
opinioni autore
Ultimo aggiornamento: 04 Gennaio, 2018
#1 recensione - Guarda tutte le mie opinioni
L'etichetta italo-inglese Third-I-Rex ci ha ormai abituato alle sue uscite, tutte di ottimo livello: muovendosi in un territorio che abbraccia Black, Doom e Post-Metal - tutto esclusivamente non convenzionale -, è riuscita a darci tra i dischi più sorprendenti della scorsa stagione. E non fa eccezione "Let the Long Night Fade" degli inglese Row of Ashes, arrivati con questo al loro primo full.
Mettiamo subito le cose in chiaro: quello dei Row of Ashes è un album di difficilissima assimilazione. Per poter essere compreso ed apprezzato c'è bisogno di più di un ascolto ed assolutamente non superficiale, data la complessità dei pezzi che vivono soprattutto sulle doti canore della vocalist Eliza Gregory, capace di passare da toni dolci ed eterei a graffianti urla rabbiose nello spazio di un attimo. Lavoro vocale che è supportato da un comparto strumentale di tutto rispetto, che asseconda in tutto e per tutto la Gregory: basti vedere le enormi differenze tra le due tracce che in assoluto ho preferito di quest'opera, la durissima "Black Ring" e l'atmosferica e sognante "12.5907786999999987 55.6852689"*. La proposta dei Row of Ashes - definiti Atmospheric Blackened Doom - è in assoluto tra le più particolari che mi siano capitate quest'anno: ricco di dissonanze, con atmosfere cupe ed oscure che fanno il paio con sferzate di violenza... il tutto è messo lì per tenere al massimo della tensione l'attenzione dell'ascoltatore, in modo da non perdersi un attimo delle tante sfaccettature che compongono questo lavoro.
La Third-I-Rex, insomma, non delude mai. Anche con "Let the Long Night Fade" dei Row of Ashes ci regala un prodotto lontano dalle solite convenzioni. Come detto, questa fatica della band inglese è di difficilissima assimilazione, ma una volta riusciti ad entrare nelle pieghe del sound proposto dai nostri, non si può non rimanere colpiti dalle loro grandissime doti.
*nota su "12.5907786999999987 55.6852689": il titolo di questo pezzo sembrano coordinate - e credo lo siano -, andando a cercare, vengono indicate come le coordinate di un punto sperduto in mezzo al niente nel pieno dell'Oceano Indiano, al largo dell'isola si Socotra (poco al largo del Corno d'Africa).