01. Forget
02. Not
03. Your
04. First
05. Love.
06. Speak
07. in
08. Tongues
09. and
10. Cheek.
punk, mathcore, HC e pazzia psicopatica Hot
recensioni
opinioni autore
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Mi spiace dirlo, ma non c'ho capito una mazzancolla di questi georgiani The Chariot. Li vedi e sembrano dei tipici ragazzi americani mezzi skater / alternativi tranquilli. Poi ficchi nel lettore "One Wing" e ti rendi conto che l'apparenza inganna, perchè di tranquillità ce n'è davvero poca, specialmente se parliamo di 'tranquillità mentale'.
Ammetto che questo disco mi ha messo a dura prova, un casino di cambi d'umore, parti troppo sclerate per i miei gusti, troppo chaos, magari a sedici anni l'avrei digerito meglio (questo non perchè sia da teenagers, ma perchè a quei tempi potevo assorbire musica più pazzoide in modo più semplice). Una band pazza, pazzi furiosi da camicia di forza. Ti piazzano dritto in faccia un riff hardcore con lo screaming furioso del cantante, e poi di botto ti ritrovi a sentire la tastiera per un minuto intero o altre soluzioni "sognanti" ed introspettive. E poi le accelerate da cazzeggio quasi punk, e la nevrosi mathcore che ti mette i nervi a dura prova, alla Converge per capirci, pensi: "minchia spaccherei tuttooo". Riff che si stoppano, che poi riprendono e non ci capisci niente, ti verrebbe solo da muoverti e devastare quel che ti sta intorno. Un pò dei The Psyke Project meno attenti al songwriting e sfrontati come non mai. Una band che picchia davvero forte e senza pietà. Certo, il genere non è dei miei preferiti, di indubbia complicatezza sonora, e spesso mi pare improvvisato sinceramente, e forse è questa la cosa positiva di "One Wing", un disco da godersi in compagnia ramenandosi in una stanza e bevendo birra, divertente e caotico!