Siamo alfine giunti all'annuale classificone dello staff di Allaroundmetal per l'ultimo anno metallico. Come sempre recensori diversi, gusti diversi, tanti nomi diversi. Con qualcuno che però è stato abbastanza una costante, e parliamo di quello che per il nostro staff è l'album dell'anno per il 2022: "The Sick, the Dying... and the Dead!", dei Megadeth! Vittoria tra l'altro al fotofinish su "Impera" dei Ghost, mentre la medaglia di bronzo va ai britannici Threshold con "Dividing Lines". Nell'immagine in copertina vedrete gli artwork dei dischi scelti in prima posizione da ognuno di noi con una sola eccezione: i Megadeth stessi. Mai al primo posto, ma presenti in diverse classifiche.
Ed a proposito di classifica, queste le prime dieci posizioni:
(ad ogni disco è stato assegnato un punteggio: 10 punti al primo posto, 9 al secondo, 8 al terzo e così via)
1. Megadeth - The Sick, the Dying... and the Dead! (26 punti)
2. Ghost - Impera (25 punti)
3. Threshold - Dividing Lines (18 punti)
4. An Abstract Illusion - Woe (17 punti)
5. Inanna - Void of Unending Depths (16 punti)
6. Blind Guardian - The God Machine (15 punti)
7. Trick or Treat - Creepy Symphonies (14 punti)
8. Gaerea - Mirage (13 punti)
9. Triumvir Foul - Onslaught to Seraphim (11 punti)
Visions of Atlantis - Pirates (11 punti)
Di seguito tutte le classifiche con relativi commenti.
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Ninni Cangiano
1. Trick or Treat - Creepy Symphonies
2. White Skull - Metal never Rusts
3. Fallen Sanctuary - Terranova
4. Freternia - The Final Stand
5. Whiteabbey - Volume Two
6. ΩKNΘS - From Ashes
7. Arrayan Path - Thus Always to Tyrants
8. Whirlwind - 1714
9. Destral - Fembres Pecadrius
10. Sands of Eternity - Beyond the Realms of Time
Il 2022 è stato un anno molto interessante, soprattutto nell’underground, con un sacco di gruppi letteralmente sconosciuti che hanno realizzato vere e proprie gemme, finendo logicamente nella mia personale classifica; avrebbero meritato anche Terra Atlantica, Galderia, Imperial Age, Kliodna, Spellblast e Starchild, ma non c’era spazio per tutti. Da segnalare anche gli esordi di gruppi molto interessanti, come Power Paladin ed Induction che hanno subito attirato le attenzioni di labels di prestigio, nonché il ritorno molto valido di mostri sacri come Blind Guardian ed Avantasia. Il miglior disco dell’anno per me rimane “Creepy Symphonies” dei Trick or Treat, anche se “Metal Never Rusts” dei White Skull è andato molto vicino a rubare lo scettro; completa il mio podio personale l’esordio dei Fallen Sanctuary intitolato “Terranova”, gruppo composto da due grandi voci come Georg Neuhauser e Marco Pastorino. Per le altre posizioni in classifica, vi rimando alle recensioni che potrete trovare nel nostro sito. Adesso attendiamo il 2023, certi che l’underground saprà regalarci altre gemme di valore inestimabile (attendiamo, ad esempio, il nuovo disco dei Magic Opera) e sperando che il mainstream non ci dia troppe immondizie musicali e sappia valorizzare meglio il talento dei tanti musicisti in giro per il mondo.
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Daniele "Ogre"
1. An Abstract Illusion - Woe
2. Megadeth - The Sick, the Dying... and the Dead!
3. Inanna - Void of Unending Depths
4. Sylvaine - Nova
5. Dream Unending - Song of Salvation
6. Gaerea - Mirage
7. Deathwhite - Grey Everlasting
8. Altars - Ascetic Reflection
9. Triumvir Foul - Onslaught to Seraphim
10. Universally Estranged - Dimension of Deviant Cluster
In un anno in cui c'è stato un numero a dir poco enorme di uscite Death Metal, i primi due grandini del podio vanno al Progressive Black/Death degli an Abstract Illusion ed il loro bellissimo "Woe" ed alle leggende della Bay Area Megadeth, che in barba a quella schifezza di "Lux Aeterna" tirano fuori uno dei migliori dischi Thrash degli ultimi dieci anni. Terzo posto per una band sconosciuta fino ad ora e che ha sorpreso non poco con l'album "Void of Unending Depths": i cileni Inanna. Per il resto una decisa varietà tra estremo e meno, tra cui da segnalare troviamo "Nova" della bellissima cantautrice e polistrumentista norvegese Sylvaine.
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Corrado Franceschini
1. Evil – Book of Evil
2. Tygers of Pan Tang – A New Heartbeat
3. Voivod – Synchro Anarchy
4. Magnum – The Master Roars
5. Di’Aul - Abracamacabra
6. Motorhead – Iron Fist (40th Years Anniversary Edition)
7. Enio Nicolini and The Otron – Hellish Mechanism
8. Gabriels – Dragonblood – Damned Melodies
9. Thundemother – Black and Gold
10. Anvil – Impact is Imminent
Leggendo la classifica potete vedere quanto alta è l’influenza, e la qualità delle band straniere che hanno alle spalle una carriera più o meno lunga. Ottimo ritorno per i danesi Evil con una formazione quasi totalmente rinnovata mentre il continuare a ripescare vecchi dischi e incisioni dei Motorhead, li relega “solo” al sesto posto. La presenza del Metal di casa nostra è ben rappresentata dai lombardi Di’Aul seguiti dal “veterano” Enio Nicolini e dal tastierista/compositore siciliano Gabriels. L’Heavy Metal gode ancora di ottima salute ma è abbastanza preoccupante il fatto che, fra il pubblico, non ci sia un grosso ricambio generazionale.
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Federico Orano "Celestial Dream"
1. Ghost - Impera
2. H.E.A.T - Force Majeure
3. Threshold - Dividing Lines
4. Doomocracy - Unorthodox
5. Stratovarius - Survive
6. Blind Guardian - The God Machine
7. Battle Beast - Circus Of Doom
8. The Ferrymen - One More River To Cross
9. Chez Kane - Powerzone
10. Amorphis - Halo
Ghost: Un disco magnifico dove i Ghost riescono a spaziare attraverso varie influenze e esonorità ottenendo brano dall'appeal irresistibile dall'inizio alla fine senza alcun calo!
H.E.A.T.: Il cambio dietro al microfono ci faceva temere un calo di qualità invece la straordinaria melodic rock band svedese si conferma al top del genere con un disco piu' classico e diretto rispetto i precedenti ma certamente esemplare!
Threshold: I maestri del prog inglese non sbagliano un colpo e la loro classe cristallina risplende ancora con questo nuovo disco
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Luigi Macera Mascitelli
1. Cosmic Putrefaction - Crepuscular Dirge for the Blessed Ones
2. Triumvir Foul - Onslaught to Seraphim
3. Inanna - Void of Unending Depths
4. An Abstract Illusion - Woe
5. Deathspell Omega - The Long Defeat
6. Deathwhite - Grey Everlasting
7. Gaerea - Mirage
8. Incandescence - Le Coeur de l'homme
9. Absent In Body - Plague God
10. Autopsy - Morbidity Triumphant
Ed eccoci di nuovo alla fine di un altro anno. In particolare questo 2022 si è mostrato estremamente proficuo con le uscite: rivelazioni, conferme, riscoperte e grandi ritorni. Insomma, il mix è stato veramente micidiale e ci ha regalato un'annata degna di nota. Come al solito mi piange il cuore per aver scartato tantissimi album validi, ma lo spazio è questo e dobbiamo farcelo bastare. Bando alle ciance vi lascio al commento delle prime tre posizioni e vi auguro un buon 2023! Let's begin.
Medaglia di bronzo per quella che è in assoluto la miglior rivelazione di quest'anno: i cileni Inanna con il loro incredibile terzo album. In un solo colpo i Nostri hanno unito Blood Incantation, Cynic, Death, Pestilence, Atheist e Progressive Rock degli anni '70. Il risultato è qualcosa che è avanti anni luce per songwriting ed eleganza. Recuperatelo!
Il secondo posto non poteva che essere il loro. I Triumvir Foul concludono -forse- la carriera con il loro miglior album mai concepito. Il suono dell'apocalisse e della morte riuniti in un gorgo oleoso ed oscuro che inghiotte ogni cosa, non c'è altro modo per definire un disco così tetro e micidiale. Tutto nell'album è concepito con il solo scopo di annichilire e noi non potevamo chiedere una vetta più alta di quella raggiunta dal duo di Portland.
L'Italia è "campione del mondo" signori, e a farne le veci è Mr. Gabriele Gramaglia con il suo progetto Cosmic Putrefaction e l'album dell'anno: "Crepuscular Dirge for the Blessed Ones". Elegante, feroce, sulfureo, complesso, stratificato... Inarrivabile. Quello messo in musica dall'artista milanese è un vero e proprio viaggio dantesco che, musicalmente e tematicamente, vi trascinerà in un turbinio nel quale amerete perdervi per poterne cogliere ogni singolo aspetto. Il Death Metal, quest'anno, si impreziosisce di una perla rara che farà scuola a tutti coloro che vorranno addentrarsi nei meandri più contorti e sperimentali del genere. Chapeau!
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Virgilio Donati
1. Visions Of Atlantis - Pirates
2. Parallel Minds - Echoes From Afar
3. Crippled Black Phoenix - Banefyre
4. Sabaton - The War To End All Wars
5. Die Apokalyptischen Reiter - Wilde Kinder
6. Dynazty - Final Advent
7. Achelous - The Icewind Chronicles
8. Keops - Road To Perdition
9. Nova Luna - Nova Vita
10. Hexed - Pagans Rising
Anno che non si è contraddistinto per la pubblicazione di autentici capolavori ma con tanti album comunque di buon livello. Tra questi, ci sentiamo di premiare in modo particolare un ottimo disco di metal melodico come quello dei Vision of Atlantis e un bel disco prog metal come quello dei Parallel Minds
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Enzo Prenotto
1. Threshold - Dividing Lines
2. King’s X – Three Sides Of One
3. Oceans of Slumber – Starlight And Ash
4. The Gathering – Beautiful Distortion
5. Marillion – An Hour Before It’s Dark
6. Gggolddd – This Shame Should Not Be Mine
7. Gaerea – Mirage
8. Thunder – Dopamine
9. Watain – The Agony & Ecstasy of Watain
10. Immolation – Acts of God
Anche quest’anno è giunto alla fine, trecentosessantacinque giorni davvero durissimi in ambito personale che mi hanno stremato non poco soprattutto a livello mentale. Fortunatamente la musica rimane sempre al nostro fianco e, seppure abbia avuto pochissimo tempo ed energie da dedicargli, ha prodotto moltissimi apici qualitativi. Molte cose purtroppo sono rimaste fuori dalla top ten ed è stato molto difficile scegliere dalla mostruosa mole di uscite. Il prog metal viene ben rappresentato dal ritorno in pompa magna dei Threshold che continuano a non sbagliare un colpo presentandosi sempre raffinati ed eleganti. Sebbene non sia riuscito a vederli dal vivo, causa annullamento del tour, i King’s X sganciano una nuova bomba discografica. Difficilmente etichettabili dimostrano che il loro modo di fare musica rock va oltre generi e gusti un po’ come gli Oceans Of Slumber con alla voce la meravigliosa Cammie Gilbert che sfodera una prestazione sempre notevole con il suo timbro black. I The Gathering proseguono a testa alta con il loro art rock sempre più lontano dal doom del passato e non smettono mai di ammaliare come pure i neo proggers Marillion che sfornano un nuovo album delicato e con la giusta dose di grinta dimostrando tanta stoffa. I GGGOLDDD stanno scalando sempre di più la vetta della popolarità ed il nuovo disco è qualcosa di speciale, intimo e forse il più personale pubblicato fino ad’ora che porta il loro dark rock a qualcosa di più elevato. I Gaerea sono anch’essi sulla cresta dell’onda e sono sicuro che esploderanno sempre di più con il loro muro di suono imponente a suon di post-black metal personalissimo.
Watain ed Immolation rappresentano il black ed il death metal a massimi livelli senza il bisogno di renderlo per forza originale. Chiude tutto il buon rock’n’roll dei dinosauri Thunder che paiono vivere una seconda giovinezza per vigoria e tenacia.
Come sempre un mega abbraccio a tutti i lettori ed ai compagni di redazione con l’augurio di un 2023 pieno di soddisfazioni e serenità di cui, credo, ne abbiamo bisogno tutti in questi anni durissimi.
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Max Giangregorio
1. The Dead Daisies - Radiance
2. Candlemass - Sweet, Evil Sun
3. Ellefson/Soto - Vacation in the Underworld
4. Vinnie Moore - Double Exposure
5. Rammstein - Zeit
6. Sacred Oath - Return of the Dragon
7. U.D.O. - The Legacy
8. Moonspell - From down below
9. Satan - Earth Infernal
10. Trinakrius - Le streghe son tornate
Finalmente liberati dal giogo del Covid, l'anno appena trascorso ha fatto registrare una certa vitalità a livello di produzioni, caratterizzate da livelli qualitativi piuttosto alti.
Sono scesi in campo parecchi dei mostri sacri del metallo (basti dare una semplice lettura alla stessa playlist per rendersene conto) e tutti hanno confermato in pieno i loro standard realizzativi. Ma ci sono state - oltre a queste gradite conferme - numerose new entries di livello, come Civil War, Monasterium ed i nostri connazionali Trinakrius. Insomma, una bella annata sotto tutti i punti di vista. E adesso, sotto con questo 2023 al quale ci approcciamo più affamati di metallo che mai!
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Gianni Izzo
1. Blind Guardian – The God Machine
2. Amorphis – Halo
3. Megadeth – The Sick, The Dying... and the Dead!
4. Alestorm – Seventh Rhum of a Seventh Rhum
5. Sadist – Fireschorched
6. Trollfest – Flamingo Overload
7. Trick or Treat – Creepy Symphonies
8. Muse – Will of the People
9. Sabaton – The War to End All Wars
10. Visions Of Atlantis – Pirates
Blind Guardian: E’ dai tempi di “Nightfall…” seguito solo dal discreto “At The Edge Of Time”, che i Blind Guardian non facevano, almeno per i miei gusti, un album degno di nota. A parte qualche brano qui e li, abbiamo avuto nel complesso dischi che si sono mossi come pachidermi, appesantiti inutilmente e facilmente dimenticabili, a causa di pochi momenti degni davvero di nota, troppi arrangiamenti che non si poggiavano su una linea musicale così forte da poterli sostenere. Questo ritorno ad un sound più diretto e grezzo, ed a tratti anche oscuro, ha fatto un gran bene ai Blind Guardian, fermo restando che i tempi dei primi Blind Guardian sono passati e che qualsiasi pezzo degli anni ’90 surclassa l’intero “The God Machine”, ci ritroviamo finalmente un lavoro molto buono tra le mani.
Amorphis: Continuano ad essere una garanzia aldilà di un certo stallo nel songwriting. Ma aver voluto inserire ancora più growling insieme a stacchi interessanti simil-prog ha dato ad “Halo” quel quid in più che a questo punto ci voleva nella carriera della band finlandese.
Megadeth: Il buon Dave Mustaine, pur non riuscendo a superare il proprio ottimo “Dystopia”, riesce nuovamente a fare centro o quasi, con un album graffiante, ed un’altra manciata di brani corrosivi, riff e assoli in ogni dove, insomma e da un po' i Megadeth non sbagliano colpi ed è un piacere, altro che “Lux Aeterna”…
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Francesco Noli
1. Ozzy Osbourne - Patient Number 9
2. Megadeth - The Sick, the Dying... and the Dead!
3. Ghost - Impera
4. Voivod - Synchro Anarchy
5. The Halo Effect - Days of the Lost
6. Birth - Born
7. Vorbid - A Swan at the Edge of Mandala
8. Xentrix - Seven Words
9. Fiamma Dello Spirito - Sabba
10. Saxon - Carpe Diem
Ozzy al numero uno perché semplicemente dopo 52 anni di carriera musicale dal suo debutto ha fatto un album grandioso, semplice e onesto. Non c'è una canzone debole, la voce è sempre quella del Madman e la produzione è spaziale.
Megadeth hanno fatto semplicemente l'album thrash perfetto. Melodia e potenza si fondono a meraviglia senza mai un calo di tono e questo disco è la conferma che Kiko Lourerio ha saputo portare una ventata di freschezza e melodia sia nella scrittura dei pezzi che nella loro esecuzione. La miglior formazione a mio avviso dai tempi di "Rust In Peace".
I Ghost saranno anche una band costruita a tavolino, ma ciò che ha nella mente il mastermind Tobias Forge è ciò che egli confluisce in nota. Sempre ammalianti nella loro pazzesca semplicità, sempre con la nota giusta al momento giusto in un tripudio di note che vanno dal mistico al commerciale senza autocommiserarsi o vendersi al mainstream. Un gruppo che abbraccia i gusti di tutti i rockettari e metallari senza essere kitsch o pacchiano. Immensi.
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Anthony Weird
1. Belphegor - The Devils
2. Kreator - Hate Über Alles
3. Behemoth - Opvs Contra Natvram
4. Ghost – Impera
5. Slipknot - The End, So Far
6. Lord Agheros - Koinè
7. Dark Funeral - We Are The Apocalypse
8. Rammstein – Zeit
9. Lamb Of God – Omens
10. Artificial Brain - Artificial Brain
I Belphegor restano fedeli alla propria linea, tirando fuori anche questa volta un album malefico, potente, scioccante e perverso. Blackened Death Metal oscuro, senza un attimo di tregua, che riesce a risultare ipnotico. I Belphegor continuano a fare quello che i fan si aspettano dal 1993, ma lo fanno incredibilmente bene!
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Francesco "Yggdrasill" Fallico
1. Expiatoria - Shadows
2. Mater A Clivis Imperat - Atrox Locus
3. Kryuhm - Only In My Mind
4. Tenebra - Moongazer
5. Messa - Close
6. The Magik Way - Dracula (25 Years Anniversary)
7. Warmblood - Master Of The Dead
8. Chrysarmonia - Fly Me To The Sun
9. Feralia - Under Stige/Over Dianam
10. Burian - Furia Degli Elementi
EXPIATORIA: La band, nata nel 1987, arriva a questo debut album dopo un cammino veramente lungo e tortuoso, ma la passione e tanta grinta fanno sì che il loro doom con venature settantiane ci avvolga in maniera unica e magica attraverso sei tracce ammalianti, alcune delle quali ho letteralmente visto, o meglio sentito, nascere e crescere, fino a questo sublime parto oscuro.
MATER A CLIVIS IMPERAT: Il ritorno di Samael Von Martin è un viaggio occulto che potrebbe certamente fungere da colonna sonora non solo ad un film, ma alla vita di molti di noi...testi in latino ed atmosfere oniriche suggellano quello che mi auguro essere solo il primo tassello di un percorso artistico che avrà ancora tanto da donarci.
KRYUHM: In tempi non sospetti ho scommesso su questi ragazzacci veneti portandoli anche in radio e sono felicissimo di aver creduto nelle loro capacità, perché i brani contenuti nel loro debut (2 dei quali sono nuove versioni di tracce contenute nella storica demo) trasudano emozioni e passione e tanta voglia di godere insieme, saltando, sudando e cantando sotto palco insieme a chi crede ancora nella nostra amata musica.