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Rosa Nocturna: un buon progetto ma con qualche difetto di troppo Rosa Nocturna: un buon progetto ma con qualche difetto di troppo Hot

Rosa Nocturna: un buon progetto ma con qualche difetto di troppo

recensioni

titolo
Andělé A Bestie
etichetta
Autoproduzione
Anno

Tracklist:
1. Světlonoš (Lightbringer)
2. Lékárník (Pharmacist)
3. Padám (Falling)
4. Touhy V Mlze (Desires In The Fog)
5. Strach (Fear)
6. Až Jednou (Once)
7. Lykantropie (Skinchangers)
8. Vetřelec (Intruder)
9. Dopisy Na Frontu (Letters To The Front)
10. Periculum
11. Skinchangers
12. Intruders
13. Outro

Line-up:
Tonda Buček - Guitars
Petr Vosynek - Guitars, Vocals
Dan Havránek - Drums
David Koudela - Bass
Viktorie Surmová - Vocals
Aneta Zatočilová - Vocals

opinioni autore

 
Rosa Nocturna: un buon progetto ma con qualche difetto di troppo 2021-11-22 15:52:24 Gianni Izzo
voto 
 
2.5
Opinione inserita da Gianni Izzo    22 Novembre, 2021
Ultimo aggiornamento: 22 Novembre, 2021
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Dalla Repubblica Ceca, i Rosa Nocturna, symphonic/folk metallers di Brno, insieme dal 2007, arrivano al quarto album autoprodotto. Il cantato è soprattutto in madre lingua ed hanno avuto anche la possibilità di avere un guest d’eccezione come Heri Joensen dei TYR durante la loro carriera. Detto questo, è difficile capire se dietro ai Rosa Nocturna ci sia una vera band, che può al momento esibirsi anche dal vivo o ci sia un nucleo ristretto di musicisti che si avvalgono di esterni: ho trovato line-up discordanti. Sicuramente abbiamo su “Andělé A Bestie” tanti artisti dediti al progetto, due female vocals, Viktorie Surmová e Aneta Zatočilová, che accompagnano il growling (non indimenticabile) del chitarrista Petr Vosynek, destreggiandosi tra estrazioni più classiche ed altre più vicine alla musica contemporanea. All’altra ascia abbiamo Tonda Buček, ed alla sessione ritmica Koudela al basso e Havránek alla batteria.
A livello di songwriting il disco si presenta molto bene, grazie a dei refrain epici ed evocativi, uniti a melodie folkeggianti che sanno entrarti subito in testa. I Rosa Nocturna sanno tessere diverse atmosfere, dalla malinconia dell’acustica “Až Jednou”, a quelle più eroiche come l’opener, passando per momenti più sinistri e orrorifici di un pezzo come “Strach”. “Andělé A Bestie” è in breve un buon caleidoscopio di stili e mood, se ci fosse stato un produttore o un arrangiatore dietro la band con più esperienza parleremo di un disco più che discreto, perché potenzialmente le canzoni ci sono, ma gli arrangiamenti rimangono scolastici e qualche volta traballano fin troppo a causa di scelte che forse vogliono dare un tocco “sperimentale”, ma in realtà ci lasciano quanto meno spiazzati, come esempio vale quella sorta di trombetta su “Lékárník” che sbuca all’improvviso, rovinando una buonissima canzone. Stessa sorte va alla produzione del disco: purtroppo è un po’ troppo artigianale, le voci femminili escono bene, le chitarre però non hanno la giusta pompa, la batteria è debole - tanto che neanche sembra una batteria vera -, il basso quasi non si sente, e le tastiere, su cui in realtà si dovrebbe poggiare l’intera produzione del disco, che per sonorità va dietro ad act come Nightwish ed Epica, unendo a questo l’accattivante Folk dalle radici nordiche e slave, hanno molte volte dei suoni terribilmente finti, ed il loro volume si alza senza preavviso soffocando il resto della strumentazione.
“Andělé A Bestie” è in breve un album dalle due facce, un songwriting sicuramente ispirato e che non ha paura di mischiare le proprie carte, presentandosi con una buona tavola di colori emotivi e approcci musicali sempre diversi, ma a mancare è tutta la parte più tecnica. Fatta eccezione per le cantanti, davvero brave, il resto dei musicisti si accontenta di fare il minimo sindacale con i propri strumenti, talvolta arrangiando soluzioni slegate che non funzionano molto bene.
E’ il quarto album, e al momento la band sembra stia lavorando ad una versione in inglese di questo. Solo da qualche anno i Rosa Nocturna dicono di aver preso sul serio la loro strada musicale, adesso sarebbe opportuno fare un altro passo: entrare in studio e farsi aiutare da qualche professionista, perché le idee ci sono e sono per la maggiore molto buone, ma serve quella marcia in più per portare il risultato ad uno step da band professionale, che non lasci quel senso di fatto in casa.

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