TRACKLIST:
1. I’ll overcome
2. I am inside
3. Liberate your mind
4. Stand strong
5. A matter of time
6. Never forsaken
7. Chosen one
8. Fight for every breath
9. Relentless quest
LINE UP:
Matt Whitehead – tutti gli strumenti
Berzan Önen – voce
TRACKLIST:
1. I’ll overcome
2. I am inside
3. Liberate your mind
4. Stand strong
5. A matter of time
6. Never forsaken
7. Chosen one
8. Fight for every breath
9. Relentless quest
LINE UP:
Matt Whitehead – tutti gli strumenti
Berzan Önen – voce
Dietro il nome degli Inner Urge c‘è il polistrumentista canadese Matt Whitehead che ha trovato nel turco Berzan Önen (conosciuto su YouTube) il cantante per il proprio progetto musicale. Gli Inner Urge hanno esordito nel mese di ottobre autoproducendosi questo “Consume and waste”, disco composto da nove tracce per la durata totale di quasi 52 minuti. Come al solito, i paragoni effettuati in sede di presentazione del disco sono del tutto fuorvianti; gli Inner Urge, infatti, non hanno sostanzialmente molto a che spartire con Queensryche, Iron Maiden e Dream Theater, dato che praticamente suonano un piacevole Power Metal con diversi accenni al Prog, che potrebbe ricordare in alcuni passaggi i nostri Vision Divine ed i Secret Sphere così come anche, per uscire dall’Italia, i primi Voyager o i Theocracy. Qualcosa insomma di non immediata orecchiabilità e tutt’altro che ruffiano, ma un sound sicuramente affascinante ed elegante, arricchito dalla voce del cantante turco che dimostra di essere molto versatile ed espressivo, con un’ugola calda e roca (ascoltate “Liberate your mind”, a titolo esemplificativo). A livello prettamente strumentale Matt Whitehead dimostra di saperci fare eccome sia con la chitarra, che con basso e batteria, senza però dare evidenti segni di preferenze per uno o l’altro; è però soprattutto il songwriting a sorprendere in positivo, dato che i pezzi sono effettivamente tutti interessanti e convincenti, senza eccezione di sorta e nonostante un minutaggio non proprio breve (tutti i brani si assestano sopra i 5 minuti di durata). C’è molto di valido insomma in questo “Consume and waste” che, lo ricordiamo, è solo il debut album degli Inner Urge. Se queste sono le premesse, possiamo annoverare questo progetto tra quelli più interessanti, talentuosi e promettenti; non resta che sperare che qualche label più attenta si accorga del loro valore… Ad maiora!