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Cannibal, un tuffo nei primi anni '80 Cannibal, un tuffo nei primi anni '80 Hot

Cannibal, un tuffo nei primi anni '80

recensioni

gruppo
titolo
"Fire meets steel"
etichetta
Steel Shark Records
Anno

TRACKLIST:
1. The warlock
2. Skulls and wings
3. Gates of hell
4. On your feet =ASCOLTA=
5. Fire meets steel
6. After all
7. Catacombes of hell 

LINE-UP:
Gretchen Steel – Voce
Jo Capitalice – Chitarre
B.Destroyer - Chitarre
Andy Lust – Basso
Chris Disapointer – Batteria

opinioni autore

 
Cannibal, un tuffo nei primi anni '80 2023-01-01 19:18:06 Ninni Cangiano
voto 
 
2.0
Opinione inserita da Ninni Cangiano    01 Gennaio, 2023
Ultimo aggiornamento: 02 Gennaio, 2023
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I Cannibal sono un gruppo formatosi nell’Ontario in Canada nel 2020; nell’agosto dello stesso anno si autoproduce il proprio debut album “Fire meets steel”, composto da sette tracce per soli 25 minuti di durata totale e dotato di uno dei più brutti artwork mai visti in vita mia (mezzo punto in meno solo per questo!), rilasciandolo in digitale, in audiocassetta limitata ed in una ancora più limitata edizione in vinile (solo sei copie!). Nel 2022 la label francese Steel Shark Records ha deciso di ristampare il disco sempre in vinile (nel 2021 la versione in CD era uscita per la danese Headbangers Records), ma questa volta in edizione limitata di 300 copie. Il sound dei Cannibal è un Heavy Metal molto, ma molto old style, che può ricordare la prima ondata dell’Heavy degli anni ’80, quella che aveva anche un po’ di Punk nelle vene e che trovava, tra gli altri, nei Motörhead una delle band più rappresentative. Proprio al gruppo di Lemmy Kilmister, nonché agli immancabili Iron Maiden (era Di’Anno) sembra che questi Cannibal si ispirino, anche se potremmo tirare in ballo anche gruppi come i Warlock per via della presenza di una donna alla voce. Purtroppo la pur volenterosa Gretchen Steel non entusiasma granché con la sua prestazione canora, alquanto monocorde e poco espressiva, nonostante la registrazione tenda persino a metterla in risalto rispetto agli strumenti. Bisogna invece riconoscere alla band buone trame di chitarra ed una sezione ritmica sicuramente valida. Altro tallone d’Achille, invece, è nella produzione, fin troppo old style, tanto che sembrerebbe di ascoltare un disco uscito nei primi anni ’80 e non nel nuovo millennio. Ed è proprio a chi ha vissuto sulla propria pelle gli albori dell’Heavy Metal che questo album si rivolge perché, fatto a questa maniera, è decisamente inadatto per tutti coloro che cercano un sound più moderno ed al passo coi tempi; sembrerebbe insomma che i Cannibal siano arrivati con quarant'anni di ritardo, incuranti di mode, tendenze e del tempo che è intanto trascorso. Nulla da eccepire su questo, dato che ognuno suona quello che vuole e verso cui ha passione ed amore, ma qui siamo forse un attimo troppo oltre. Dispiace per i Cannibal ma, nonostante io abbia vissuto i miei primi passi nel Metal proprio nei mitici anni ’80, mi riesce difficile apprezzare la loro proposta musicale decisamente vintage; questo “Fire meets steel”, di conseguenza, non riesce a raggiungere la sufficienza.

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