Heavy/Rock melodico e dalle influenze celtiche visto l'uso del violino che si muove più su sonorità classiche piuttosto che danzare su ritmi Folk; “Odisea” dei Circe è un disco frizzante e piacevole dove è evidente come la giovane band spagnola - qui al debutto - sia ancora acerba e abbia parecchia strada da fare. La passione e gli intenti però di questi cinque musicisti, dei quali non abbiamo molte informazioni, sono però ben presenti. Per chi ha confidenza con la scena iberica potrebbero ricordare a tratti i Landevir (o molto alla lontana i Mago de Oz), band che negli anni ha prodotto sempre buoni lavori con una forte impronta Folk. I Circe piazzano qualche brano più roccioso come “Centinela” che apre il disco, alternato a momenti maggiormente spensierati e allegri come la seguente “Tambores de Guerra” e la folkeggiante “Eternidad”. Pezzi dalla durata contenuta, spesso sotto i quattro minuti, che colpiscono fin dal primo ascolto lasciando poco spazio ad assoli di chitarra e parentesi strumentali se non per mettere in risalto il violino al quale vengono concesse le luci della ribalta. La drammatica strumentale “In Memoriam” ad esempio è costruita sulle note vibranti suonate sulle corde del violino e riesce a convincere danzando attraverso melodie classiche. La ballata “Dime por Qué” è piuttosto ordinaria ma svolge più che bene il proprio compito con un ritornello sparato con tanto sentimento aprendo la via alla powereggiante “El Ultimo Viaje”. Sperimentano un po' i Circe con “Vuela Vuela” pezzo melodico con qualche influenza moderna che però convince di certo molto più rispetto ad un finale che cala di tono colpa