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I Maniac Abductor si confermano tra le nuove leve del thrash I Maniac Abductor si confermano tra le nuove leve del thrash Hot

I Maniac Abductor si confermano tra le nuove leve del thrash

recensioni

titolo
"Damage is done"
etichetta
WormHoleDeath
Anno

TRACKLIST:
1. Damage is done
2. Odd man out
3. Disciples of hate
4. Human greed
5. Endless war
6. Justice denied =ASCOLTA=
7. Off to deathrow =VIDEO=
8. Ghosts of the killing fields

LINE UP:
Niklas Pappinen – Voce
Jesse Elo – Chitarre
Saku Tauru – Chitarre
Roni Kostamo – Basso
Jesse Räsänen - Batteria

opinioni autore

 
I Maniac Abductor si confermano tra le nuove leve del thrash 2023-01-08 10:54:04 Ninni Cangiano
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Ninni Cangiano    08 Gennaio, 2023
Ultimo aggiornamento: 08 Gennaio, 2023
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Avevo conosciuto i finlandesi Maniac Abductor nel 2019 all’epoca del loro debut album “Casualties of casuality”; li ritrovo adesso a tre anni di distanza, con questo secondo full-length intitolato “Damage is done”, uscito a fine maggio 2022 per la nostrana WormHoleDeath. L’album è composto da otto tracce per poco più di 33 minuti di durata; un disco quindi conciso e diretto, come è tradizione per la band scandinava che non si perde in inutili fronzoli, ma bada al sodo. Del resto il Thrash è un genere in cui non ha senso perdersi in orpelli che appesantirebbero solamente l’ascolto ed i Maniac Abductor hanno subito dimostrato di aver appreso bene la lezione delle band storiche statunitensi, soprattutto quelle della costa est - come Overkill & C. - ma anche di gruppi europei, con particolare riferimento ai danesi Artillery (“Disciples of hate”, ad esempio, fa riferimento evidente al gruppo dei fratelli Stützer, Michael ed il compianto Morten). Rispetto al precedente disco, dobbiamo registrare una novità nella line-up, con l’uscita del bassista Janne Parviainen, sostituito da Roni Kostamo che fa il suo onesto lavoro in sottofondo, dato che il basso non è lo strumento protagonista nel sound dei Maniac Abductor, in cui le chitarre intessono muri di riff e parti soliste piacevoli, con la batteria che impone ritmi frenetici e Jesse Räsänen che pesta come un indemoniato sulla doppia cassa. C’è poi la voce di Niklas Pappinen, che è il classico screamer che concede molto poco all’espressività ed alla parte più melodica, ma che in questo genere musicale non ci sta per niente male. Il Thrash schietto e violento del gruppo scandinavo si lascia apprezzare ed infonde energia a profusione; a titolo esemplificativo, cito “Endless war”, vero e proprio pezzo tritasassi, di fronte al quale è sostanzialmente impossibile rimanere fermi ed in cui le giovani leve dei metalheads sicuramente si scateneranno in un pogo frenetico. Tutto il disco segue questa scia, compatto ed energico come deve essere un disco di Thrash Metal ben fatto. Se siete appassionati di queste sonorità, i Maniac Abductor non tradiscono le attese ed il loro “Damage is done” vi colpirà e vi toglierà il fiato come un cazzotto diritto nello stomaco.

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